24 febbraio 2011

Comunicato Stampa Islamic Relief Italia per la Libia.

APPELLO CRISI UMANITARIA IN LIBIA
Milano, 24/02/2011

La Libia è colpita in questi giorni da una grave crisi politica degenerata in un conflitto armato le cui vittime sono prevalentemente i civili, le notizie che arrivano parlano di migliaia di morti e feriti nelle principali città del paese.

Allo stato attuale, dovuto alla difficoltà d’accesso dei mezzi di comunicazione al paese e al fatto che esistono pochissime organizzazioni umanitarie presenti, le informazioni sono scarse e imprecise, per questo è estremamente difficile stabilire qual è l’impatto umanitario della situazione. È facile prevedere però, e alcune notizie lo confermano, che le esigenze mediche ed alimentari della popolazione richiedano un’azione rapida ed efficace di soccorso.

Islamic Relief è una delle poche organizzazioni in grado di portare aiuto alle vittime di questa crisi, lo sta già facendo attraverso il suo ufficio in Egitto che ha allestito alcuni punti di soccorso medico e di accoglienza, fornendo assistenza alimentare. Islamic Relief si appresta anche ad intervenire ai confini tunisini con la gestione di campi per i profughi libici.

Islamic Relief, lancia un appello a tutte le persone, organizzazioni e istituzioni affinché sostengano il popolo libico. Aiutateci a portare soccorso medico e alimentare a migliaia di uomini, donne e bambini colpiti dalla violenza e dal bisogno.

Per contribuire con le vostre donazioni potete effettuare versamenti sui seguenti conti postali e bancari mettendo come causale “Emergenza Libia”, altrimenti potete donare direttamente dal sito dell’associazione www.islamicrelief.it

Conto Postale 24024002
Conto Bancario presso BNL – IBAN: IT68M010050161400000001397
Entrambi intestati a Islamic Relief Italia


22 febbraio 2011

Convegno: "Come amare Allah?"

A Massa Carrara, presso l'Ostello Turimar da venerdì 8 Aprile a domenica 10, ci sarà un convegno che tratterà il tema: COME AMARE ALLAH?

Dobbiamo prenotare e non possiamo presentarci tutti all'ultimo minuto, quindi ho bisogno delle vostre iscrizioni, al massimo ENTRO E NON OLTRE il 15/20 marzo.

Della quota (65 euro per 3 giorni e 2 notti, vitto e alloggio) la metà va versata al momento dell'iscrizione, e l'altra metà all'arrivo.

Questo il Programma dei 3 giorni:

Convegno
Come Amare Allah?

08 - 09 - 10 Aprile 2011

08 Aprile 2011

dalle ore 17.00 – 19.00 Registrazione partecipanti e sistemazione in stanza

Ore 19.30 Preghiera del ‘Ishaa

Ore 20.00 Cena

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09 Aprile 2011

Ore 05.15 Preghiera del Fajr

Ore 05.45 Riflessione spirituale

Ore 06.00 Tempo libero

Ore 08.30 Colazione

Ore 09.00 Lezione

Prima Parte

Ispirato al titolo del convegno la lezione tratterà argomenti basilari del credo islamico da un’ottica spirituale, esaltando la misericordia di Iddio in certe pratiche e come essere se praticate bene possono creare un vera fede (Iman).

Ore 11.30 Pausa

Ore 12.30 Pranzo

Ore 13.30 Preghiera Dhohr ed ‘Asr

Ore 15.00 Lezione

Uno strumento necessario per poter amare Allah l’Altissimo è l’amore del suo amato inviato Muhammad (pace e benedizione su di lui), e per poter amare il Messaggero di Allah, bisogna conoscere la sua vita, ecco che durante la lezione verranno esposto episodi di misericordia tratti dalla sua nobile vita.

Ore 17.00 Laboratorio

Dividendoci in piccoli gruppi, potremmo discutere apertamente delle nostre riflessioni, dubbi e altro.

Ore 19.00 cena

Ore 20.00 Preghiera del Maghreb e ‘Ishaa

Ore 20.30 Giochi

Ore 21.30 Tempo libero

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10 Aprile 2011

Ore 05.15 Preghiera del Fajr

Ore 05.45 Riflessione spirituale

Ore 06.00 Tempo libero

Ore 08.30 Colazione

Ore 09.00 Lezione

Come Amare Allah? Seconda Parte.

Argomenti complementari alla lezione precedente, che vertono sempre alla riflessione sulla profondità spirituale che c’è nelle pratiche quotidiane.

Ore 11.30 Pausa

Ore 12.30 Pranzo

Ore 13.30 Preghiera Dhohr ed ‘Asr

Ore 14.30 Chiusura e saluti.

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(Testo rubacchiato da Amina Umm Samir ;)  )
Se volete maggiori informazioni, chiedetemele pure attraverso i commenti. Salam alaykum! Aisha.

11 febbraio 2011

Comunicato UCOII in occasione delle dimissioni di Mubarak.

Anche Hosni Mubarak in Egitto dopo Ben Ali in Tunisia, non ha potuto che cedere alla volontà popolare che da tre settimane chiedeva irresistibilmente che se ne andasse e liberasse il Paese dal sistema d'inefficienza e corruzione che lo sta prostrando da decenni.

I musulmani d'Italia festeggiano insieme al popolo egiziano e ai musulmani di tutto il mondo e si augurano che la vigilanza dei manifestanti non consenta a nessuno di turbare con vili provocazioni un momento tanto importante.

Ora anche in Egitto nulla più potrà essere come prima. Una fase di ricostruzione istituzionale e sociale si deve aprire immediatamente senza lasciare che si consolidi nessun altra forma di potere ingiusto e antipopolare.
Un nuovo Parlamento dovrà essere liberamente eletto e una nuova costituzione elaborata e promulgata con il consenso del popolo.

Altre dittature dovranno cadere e cadranno, a Dio piacendo, e tutti i popoli musulmani potranno tornare ad assolvere la loro importante missione di testimonianza ed esempio religioso, di pensiero e di elaborazione scientifica e tecnica che troppi anni di occupazione coloniale e oppressione politica gli hanno precluso.

Il direttivo UCOII

Roma 11.02.2011

10 febbraio 2011

Paris Match, Tariq Ramadan.

Paris Match: Cosa ha provato davanti alle immagini della rivolta della gioventù tunisina e di quella egiziana?
Tariq Ramadan: Una profonda contentezza. Nessuno aveva previsto una tale determinazione popolare. Né i governi occidentali né i vari movimenti di opposizione tra cui gli islamisti, pertanto ritenuti molto vicini al popolo. Ho provato anche una grande tristezza per la brutalità di questi regimi ormai agli sgoccioli. La Tunisia è stata un esempio per tutto il mondo arabo. Ha saputo condurre una rivolta pacifica che non ha mai vacillato fino alla fuga del tiranno.

Lei ha un rapporto speciale con l'Egitto, hai fatto la tua ricerca, ma anche sperimentato gli abusi e le torture ...
Nei primi anni '90 quando studiavo scienze islamiche presso l'Università di El Azhar, al Cairo. Avevo 28 anni e seguivo un corso intensivo, ero sempre sorvegliato da numerose squadre di polizia. Fortunatamente, il mio passaporto svizzero mi proteggeva: l'Ambasciata costantemente vigilava su di me. Un giorno la polizia mi condusse al centro di detenzione Lazourli, un luogo sinistro da cui non si sa mai quando si potrà uscire. Rimasi lì per diciotto ore, dapprima ammanettato e bendato. Alcune guardie, frustrate dal fatto di non potermi picchiare a causa della mia nazionalità svizzera, scelsero un poveretto a caso da picchiare e torturare al posto mio, davanti ai miei occhi, precisando che in realtà sarebbe toccato a me. Uscendo, ho giurato che avrei reso pubblici i loro orrori. Questo è ciò che è stato il governo di Hosni Mubarak. La tortura generalizzata per gli oppositori, ma anche il sub-appalto della tortura da parte delle potenze occidentali. Da quindici anni, non mi è permesso tornare nel territorio egiziano.

Qual è il ruolo dei Fratelli Musulmani nel movimento popolare?
Non hanno previsto niente, nonostante la loro presenza accanto alla popolazione. Nessuno ha previsto ciò che è poi accaduto. Questo movimento di massa non ha nulla a che fare con una resistenza politica schierata. E 'una rivolta popolare, quasi emotiva, contro l'arbitrarietà, contro un regime che impedisce alla gente di vivere e pensare liberamente. Il movimento islamista ha un certo peso, ma rappresenta solo una piccola frazione delle forze vive egiziane. I Fratelli Musulmani sono essi stessi divisi tra un movimento che potrebbe essere definito come un "salafita", tradizionale e conservatore, e un altro, più moderno, che condivide le opinioni del Primo Ministro turco Erdogan e la sua evoluzione. Quest'ultimo, più in sintonia con le aspirazioni dei giovani, è una forza che conta, in particolare nel movimento transpolitico Kefaya ("Ora basta!").

Rappresentano un pericolo per la democrazia?
Ad un certo punto l'Occidente sarà obbligato a fare un esame di coscienza smettendo così di fustigare gli oppositori dei dittatori per giustificare le dittature. La credibilità degli Stati Uniti e dell'Europa sono in declino in tutto il mondo arabo a causa di questa cecità. Si dovrà necessariamente arrivare al momento in cui si lascia che il processo democratico faccia il suo corso. Purtroppo, qualsiasi processo democratico nei paesi arabi spaventa Israele, mentre ciò potrebbe offrirli la possibilità di rompere finalmente con la sua politica unilaterale e insensata in Palestina .

Cosa pensa della nomina di Omar Suleiman, il capo dell'intelligence egiziana, come vice presidente?
Il regime sta giocando un' ultima carta per la sua sopravvivenza. Osservo che l'esercito, che rimane popolare in Egitto, conserva una posizione di attesa e lascia che Hosni Mubarak proponga dei burocrati che sono a lui collegati. Fino a quando? Da parte loro, gli americani hanno l'intelligenza di lasciar evolvere la situazione. Mantengono diverse opzioni. Tra esse, quella dell'ex candidato alla presidenza Ayman Nour, leader del partito di centro El-Ghad (Domani), che è loro molto vicino, e quella dell' ex-direttore della Agenzia internazionale dell'energia atomica, Mohamed El-Baradei, il cui svantaggio principale è di non avere un numero forte dietro di lui.
Articolo pubblicato sul sito web: parismatch.com

Traduzione Patrizia Khadija Dal Monte

04 febbraio 2011

Per l'Egitto, per la Palestina, per il Marocco, per l'Algeria, per la Tunisia...

Invocate l'Altissimo attraverso i Suoi Bellissimi Nomi per ognuno dei nostri fratelli che ha bisogno del Suo sostegno.

"Di': “Invocate Allah o invocate il Compassionevole, qualunque sia il nome con il quale Lo invochiate, Egli possiede i nomi più belli."

(Al Isra', 110)