24 novembre 2013

Dedicato...

...ad uno speciale gruppo di sorelline e a tutti coloro che anelano ardentemente alla vista del Suo Volto.

Imparate l'Islam dai libri sorelline, imparate l'Islam dal Corano e dalla sunna, imparate l'Islam dalle storie dei sahaba e dai grandi sapienti che hanno fatto la storia dell'Islam. Non imparatelo dalle persone, non imitate MAI un comportamento se non siete certe faccia parte della giusta condotta islamica, e soprattutto non frequentate persone di dubbia moralità perchè l'amico diventa come l'amico... Mantenete il vostro cuore puro, e se fate sbagli come è umano che sia, fateli da voi e non prendeteli da altri, chè altrimenti non vi accorgereste che sono tali e non accorgendovene probabilmente non riuscireste a correggervi.

State attente, sorelline, la religione è ciò di più prezioso voi possediate, non svendetela per la dunya, e soprattutto cercate ogni giorno di riflettere su voi stesse e di migliorarvi, per Allah, poi per voi stesse e per le vostre famiglie. Dobbiamo anche essere un buon esempio per i nostri figli... Vorreste mai vostro malgrado insegnar loro un qualcosa che nell'Altra Vita sarà causa di sofferenza?

Camminate sul sentiero di Allah anche se a volte sarà difficile, impopolare o anche se qualcuno vorrà trascinarvene fuori. Resistete, difendete le vostre anime, Allah ta'Ala vi difenderà nel Giorno del Giudizio.

Che l'Altissimo protegga noi e le nostre famiglie dalla malattia, dalla miscredenza e dalla povertà, amin.

09 luglio 2013

Ramadan, e il Corano.

Ramadan è il mese in cui è sceso il Corano, misericordia per l'intera umanità. E' consigliato durante questo mese fare più buone azioni possibili, ricordare Allah ta'Ala, fare molte invocazioni e soprattutto leggere con attenzione il Sacro Testo impegnandosi a comprenderne i significati. Per i fratelli non arabofoni grazie a Dio è stata compilata questa ottima traslitterazione, per poter leggere la Parola di Dio in arabo non conoscendone la lingua.

Che l'Altissimo accetti i nostri sforzi, perdoni i nostri peccati, ci renda persone migliori e soprattutto ci permetta di vedere la Sublime visione del Suo Volto, un giorno. Amin.


11 maggio 2013

Interpretiamo il Corano! No, aspetta un attimo...

E' che ultimamente stanno uscendo un bel po' di libricini scritti da vari fratelli e sorelle dalle cui prefazioni emerge il fatto che essi stessi si sono presi l'onere di "interpretare i versetti coranici alla luce delle condizioni di vita odierne"... Che messa così ai non addetti ai lavori può sembrare una gran bella cosa ma in realtà... Non lo è affatto.

AlhamduliLlah ho avuto, come tutti coloro che hanno un po' di tempo e voglia possono fare, la possibilità di iscrivermi al corso (gratuito mashaLlah!) on line per ottenere il diploma in studi islamici, istituito dall'ottimo Dott. Bilal Philips, noto shaikh canadese. Le prime lezioni che ho scelto di seguire sono proprio quelle che riguardano un'iniziale infarinatura sulle scienze dell'interpretazione del Corano: Usuul Al Tafsir (i fondamenti della spiegazione del Corano) e Uluum al Qur'an (le scienze del Corano).

Ho iniziato con lo studiare il testo del primo corso, e praticamente quasi all'inizio del libro si parla della corretta maniera di interpretare il Sacro Corano in accordo con la tradizione del Profeta (pace e benedizioni su di lui). Dice che i modi corretti di comprendere la Parola di Allah ta'Ala sono tre:

1. comprendere il Corano attraverso il Corano stesso.

Ovvero: ci sono versetti che pongono delle domande e subito dopo altri versetti che le spiegano. Il testo prende per esempio la sura at Tariq:

"e chi mai ti dirà cos'è l'astro notturno? È la fulgida stella." (At tariq, 2-3)

oppure l'esempio di ciò che ci è lecito mangiare:


"O voi che credete, mangiate le buone cose di cui vi abbiamo provvisto e ringraziate Allah, se è Lui che adorate."

In questo versetto parla di "buone cose", nel successivo è spiegato cosa Allah swt vuole intendere con ciò:

"In verità, vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome, che quello di Allah. E chi vi sarà costretto, senza desiderio o intenzione, non farà peccato. Allah è perdonatore, misericordioso." (Al baqara, 172-173)

2. Comprendere il Corano attraverso gli hadith del Rasul ss.

La vita del Profeta ss è stata un fulgido esempio degli insegnamenti coranici, perchè Allah ta'Ala gli ha concesso l'onore di essere una "misericordia per il creato", insegnandogli l'interpretazione corretta di ogni versetto. Aisha stessa, Allah sia soddisfatto di lei, soleva dire che egli era "Un Corano che camminava". Di conseguenza conoscere bene tutti gli hadith autentici (quindi i libri sahih di Bukhari e Muslim principalmente) è fondamentale per avere una conoscenza perlomeno sufficiente di ciò che il nostro Signore ha voluto comunicarci con le Sue Parole.

3. Comprendere il Corano attraverso la comprensione di esso (e della lingua Coranica) che avevano i sahaba.

I Compagni del Rasul ss, dopo di lui, furono coloro che, grazie agli insegnamenti diretti ricevuti da lui, compresero meglio il Sacro Corano. In particolare Ibn Abbas, Allah sia soddisfatto di lui. Questo anche perchè avevano una corretta conoscenza dei significati delle parole in arabo utilizzate nel Libro, dato che ai loro tempi era fondamentale apprendere la lingua araba parlata "pura", non contaminata da significati esterni.

Perciò non bisogna trattare il Sacro testo con leggerezza o sufficienza, non bisogna dare interpretazioni personali basati su propri sindacabili giudizi che potrebbero condurre i lettori a gravi sviamenti, sarebbe una pesante colpa davanti a Dio nel Giorno del Giudizio. Per questo rimango perplessa davanti a tutta questa voglia (in particolare femminile astaghfiruLlah...) di voler rivisitare i significati del Testo, distaccandosi o addirittura criticando aspramente quella che invece dovrebbe essere la principale fonte di interpretazione, ovvero quella tramandataci dai primi sapienti accreditati come possono essere Tabari o il successivo ma validissimo Ibn Kathir, per cercare di estrapolare significati "femministi" o "liberali" che tanto piacciono oggigiorno.

La nostra religione non ha bisogno di femminismo, maschilismo, anarchia o falsa liberalità. Perchè la religione di Dio è perfetta, e ogni virgola che aggiungiamo o togliamo ad essa la rende impura a causa, come sempre accade dall'inizio del mondo, della presunzione umana.

Leggiamo con attenzione il nostro Libro, studiamo gli hadith e la vita dei sahaba. E successivamente a ciò lasciamo perdere nostre interpretazioni del Libro, chè comunque non raggiungeremmo mai il livello di chi ha dedicato la sua intera vita al suo studio. Ci sono dei grandi che hanno fatto questo sforzo per amore di Dio e per tramandarci qualcosa di buono e giusto. Ricerchiamo il loro sapere e facciamolo nostro, non dobbiamo essere così superbi di pensare di essere migliori di loro. Perchè tanto non lo siamo, punto.

La religione non è un gioco, non è uno status symbol, non è il mezzo per arricchire il proprio portafoglio. La religione in realtà è vita, e salvezza dell'anima. Non si compra, non si vende nè tantomeno si baratta con la popolarità.

Allah ci guidi tutti, amin...

25 marzo 2013

Dire "Sadaka Allahu Al Adhim" dopo la recitazione o una citazione del Corano è un'innovazione?


Dire "Sadaka Allahu Al Adhim" dopo la recitazione o una citazione del Corano è un'innovazione? Se è così, come è stata introdotta?

Lode ad Allah.

Molte persone hanno l'abitudine di terminare una recitazione dal Corano con le parole "Sadaqa Allahu Al Adhim" (L'Onnipotente Allah ha detto la verità), ma ciò non ha basi nell'Islam dato che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) non lo fece, né era consuetudine dei Sahaba (Allah sia soddisfatto di loro), ed era sconosciuto (farlo) dai Tabi'in (la generazione successiva ai Sahaba). Questa usanza  sorse in tempi successivi perché alcuni recitatori avrebbero pronunciato queste parole in base al versetto: "Di': “Allah ha detto la verità." (Al Imran, 95), e alle persone piacque. Ma questa istihsan (approvazione) deve essere respinta, perché se ciò fosse stato davvero qualcosa di buono, il Profeta (pace e benedizioni su di lui), i Sahaba e i Tabi'in - i  pii predecessori o la prima e migliore generazione della umma - non avrebbero trascurato di farlo.

Il versetto "Di': “Allah ha detto la verità." (Al Imran, 95), non significa che queste parole devono essere pronunciate alla fine di qualsiasi lettura o recitazione. Se fosse stato questo il caso, Egli avrebbe detto : "Quando finisci di leggere, dì: - Allah ha detto la verità", proprio come ha detto "Quando leggi il Corano, cerca rifugio in Allah contro Satana il lapidato." (An nahl, 98).

Il versetto in cui gli innovatori usano supportare la loro pratica nel dire "Sadaqa Allah" dopo la recitazione del Corano, è stato effettivamente rivelato nel contesto di conferma di ciò che è stato detto a proposito  di come tutti i cibi erano stati resi leciti ai Bani Isra'il, tranne ciò che Isra'il ha reso illecito per se stesso. Allah dice: "Ogni cibo era permesso ai figli di Israele, eccetto quello che Israele stesso si era vietato, prima che fosse stata fatta scendere la Torâh. Di': “Portate dunque la Torâh e recitatela, se siete veridici”.  
Coloro che, dopo tutto ciò, costruiscono menzogne contro Allah... questi sono i prevaricatori.
Di': “Allah ha detto la verità. Dunque seguite la religione di Abramo con sincerità: egli non era politeista” (Al Imran, 93 - 95).

Se questo versetto significasse che queste parole devono essere pronunciate dopo la recitazione dal Corano, il primo a saperlo e a farlo avrebbe dovuto essere il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui). Dato che non è questo il caso, sappiamo che questo non è ciò che intendeva.

In conclusione, perciò, dire "Sadaqa Allahu al Adhim" dopo la recitazione del Corano è un'innovazione, e il musulmano non deve dirlo.

Ma credere che Allah ha detto la verità è obbligatorio, e chiunque non crede o dubita nella verità di ciò che Allah ha detto è un miscredente che è al di fuori della chiarezza dell'Islam. Cerchiamo rifugio in Allah da ciò.

Se una persona dice: "Allah ha detto la verità" in certe occasioni, come quando qualcosa che Egli ha predetto accade, affermando la verità di ciò che Egli ha detto, questo è permesso, perché qualcosa di simile è stato riportato nella sunna. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) stava dando una lezione, ed al Hasan ed al Husain giunsero, quindi egli scese dal minbar (pulpito), li accolse e li pose di fronte a sè, quindi disse: "Invero Allah ha detto la verità: -  I vostri beni e i vostri figli non sono altro che tentazione - " (Al Taghabun, 15).

Tratto da Izaalat al-sitaar ‘an al-jawaab al-mukhtaar di Ibn ‘Uthaymeen, 79-80

Fonte