16 novembre 2010

U.CO.I.I. ‘id 1431 h/2010 …non chiediamo in cambio se non il riconoscimento reale, senza sconti sui doveri...

Allah akbar, Allah akbar, Allah akbar!
Iddio è il Più grande

Lo ripetiamo in questa lettera alla comunità musulmana in Italia insieme a tutti coloro che, a centinaia di milioni, lo ripetono oggi, 16 novembre, decimo giorno del mese del pellegrinaggio (dhû-l-Hijja), festa di ‘id adha.
E’ un grido di pace che diventa un boato di fondo che pervade i cuori e le menti dei musulmani, Iddio ha mostrato la Sua misericordia verso Abramo e suo figlio (pace su di loro).

Egli Che Si è interdetto l’oppressione ci ingiunge di non opprimerci l’un l’altro.

La vita è valore assoluto che Allah ha dato e tutela. La vita di Ismaele è stata salvata dalla Sua misericordia: nessun uomo dev’essere sacrificato in nome di Dio.

E’ con la stessa speranza in questa misericordia che voglio augurare ai musulmani d’Italia e del mondo: “’îd mubarak wa said”, festa benedetta e serena.

In questo momento la nostra comunità attraversa una fase cruciale di stabilizzazione, in condizioni difficili, a causa della crisi economica e dell’instabilità del quadro politico, ciononostante non perdiamo la fiducia e la speranza che questo frangente sarà superato e il Paese e noi con esso ne usciremo rafforzati e migliori.
E’ questa una battaglia di civiltà, nel quadro di una Costituzione che garantisce le libertà civili di tutti i cittadini e i residenti, che ci trova strenuamente impegnati e convinti.
Qualunque sia l’esito politico del momento convulso che stiamo vivendo vogliamo ribadire, semmai ce ne fosse bisogno, la nostra fedeltà alle istituzioni della Repubblica.

La comunità islamica in Italia, non si è mai sentita un corpo avulso dal contesto socio-culturale del Paese: nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nella società civile l’apporto dei musulmani si fa vieppiù importante e proficuo e la recente IX Giornata del dialogo cristiano-musulmano, celebrata in decina e decine di città, ne è la testimonianza più evidente.

Molti dei musulmani che hanno intrapreso il cammino amaro dell’emigrazione non avevano previsto che la loro vita si sarebbe radicata qui per sempre, ma evidentemente il disegno dell’Altissimo era diverso e i 300 mila nostri ragazzi e ragazze che frequentano le scuole di ogni ordine e grado in Italia sono la testimonianza più pregnante di questo radicamento.

La comunità islamica in Italia sta crescendo in numero e qualità, nonostante alcuni odiosi ostacoli che una politica talvolta miope e ingiusta hanno frapposto al suo cammino di pace e di progresso.
Siamo certi che la contingenza internazionale stia volgendo ad una riconsiderazione globale dei rapporti interculturali tra islam e occidente e che al confronto corrugato si stia sostituendo un’attenzione critica, una volontà di conoscersi e di comprendersi foriera di sviluppo armonico e progresso civile.
Ci auguriamo che la fine di un periodo di diffidenza, di preconcetta ostilità e di demonizzazione dell’intera comunità islamica mondiale, una Umma che comprende un miliardo e mezzo di uomini e donne nel mondo, non potrà che avere ripercussioni positive sulla nostra condizione in Europa e in Italia .

Noi musulmani d’Italia rappresentiamo l’1 per mille dell’intera comunità islamica mondiale (Umma) e il 2,5% della popolazione italiana. Una massa giovane, volitiva e alacre, capace di dare un contributo importante all’intera comunità nazionale. Non chiediamo in cambio se non il riconoscimento reale di quello che la Carta fondamentale della Repubblica prevede per cittadini e residenti, senza sconti sui doveri e senza reticenze sui diritti. In questo senso si potrà avviare un confronto con lo Stato, che potrà infine dare sicurezza e serenità alla nostra vita e al nostro sforzo coeso e leale.

Questo è il dono che chiediamo all’Altissimo in questo giorno di festa, questa è l’attenzione e la disponibilità che chiediamo alle forze politiche e alla società civile italiana.

Cari fratelli e sorelle “ ‘Îd mubarak wa said” festa benedetta e serena a tutte e tutti!

Il presidente dell’UCOII
Izzeddin Elzir
Roma 24 settembre 2010
Info: ufficiostampa.ucoii@gmail.com 339.3391660 (presidente) 347.2580070 ( addetto stampa)

Fonte

15 novembre 2010

Aid Mubarak! Ricordando il Profeta Abramo, pace su di lui.

La sua storia, per capire a fondo il perchè della festività islamica più importante.
Auguri a tutti i fratelli e le sorelle per un felice aid colmo di gioia, di serenità e di fede!

14 novembre 2010

Il digiuno nel giorno di Arafa.

Il Profeta Muhammed (pace e benedizioni su di lui) ha detto:

"Digiunare il giorno di Arafa è un'espiazione per due anni, l'anno precedente e l'anno successivo."
(Muslim)

Domani, 15 Novembre 2010, è Arafa. Digiuniamo, fratelli e sorelle, facciamo sì che l'Altissimo perdoni i nostri peccati, amin.

10 novembre 2010

Velata ipocrisia.


Un funzionario responsabile alla supervisione di un esame per la patente di guida a Mantova ha costretto una ragazza marocchina, musulmana, a togliere il velo dal capo (aveva viso e mani scoperte, per la precisione), pena l’allontanamento dalla classe.
(fonte notizia: Gazzetta di Mantova).
Io vorrei sinceramente capire perchè ci sono miriadi di paladini (paladine soprattutto…) della giustizia che, una volta saputo che una donna musulmana vuol togliersi il velo, fanno di tutto per aiutarla, difenderla, sostenerla nel suo processo di “liberazione (…) dai precetti dell’Islam imposti (…, …) da mariti e padri padroni (…, …, …)”, ma quando invece accade che una povera ragazza che scientemente e indipendentemente ha deciso di portarlo si trova davanti un “terrorista” che la aggredisce verbalmente e le impone di toglierselo NESSUNO alza la voce per difenderla.
Dove sono i protettori di queste povere creature femminili che non si dovrebbero toccare nemmeno con un fiore (e meno che mai con un hijab, per alcuni) quando un mostro di cattiveria, razzismo e crudeltà impone ad una ragazza straniera, sola ed indifesa di spogliarsi (sì, perchè costringere una donna musulmana praticante a togliere il velo dal capo equivale a costringerla a spogliarsi)?
Dove sono quando lei, fra le lacrime, va in bagno, torna nell’aula e, sempre tra i singhiozzi, prosegue, umiliata e in totale imbarazzo, l’esame?
Dove sono i liberatori della donna, i difensori delle libertà individuali, i cavalieri senza macchia e senza paura che a spada tratta aiutano le creature oppresse quando avvengono queste cose? Non ci sono mai in questi frangenti, perchè la verità è che ai noti paladini dei miei stivali non importa nulla che una donna musulmana venga maltrattata, se per maltrattamento si intende una violenza che la costringe ad abbandonare ciò che ha di più caro, una parte della sua religiosità.
Se anzichè essere stata costretta a svelarsi le fosse stato imposto dai genitori a metterlo, l’hijab, chissà che casotto sarebbe successo…
Fermo restando che nessuno deve imporre nulla a nessuno.
Non c’è costrizione nella religione”, dice il Corano.
No, miei cari paladini. Libertà non è solo la minigonna o lo stivale tacco 12, libertà è anche scegliere di votarsi a Dio con il cuore e con la mente, con le azioni e l’abbigliamento.
Se difendete le scelte delle “Ruby”  dovete anche difendere quelle di donne velate, religiose, come lo è questa dell’aneddoto, come lo siamo noi. Altrimenti non siete altro che ipocriti cavalieri di cartapesta.
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07 novembre 2010

Le virtù dei dieci giorni di Dhul-Hijja.

In che modo differiscono i primi dieci giorni di Dhul-Hijja dagli altri giorni dell'anno?

Lode ad Allah che ha creato il Tempo e ha reso alcuni momenti migliori di altri, alcuni mesi, giorni e notti migliori di altri, durante i quali le ricompense sono moltiplicate numerose volte come misericordia verso i Suoi servi. Questo li incoraggia a fare più buone azioni e li rende maggiormente desiderosi di adorarLo, così che il musulmano possa rinnovare i suoi sforzi per ottenere una maggior quota di ricompensa, si prepari per la morte e provveda per sè stesso in tempo per per il Giorno del Giudizio.

Questo periodo di culto arreca molti benefici, come l'opportunità di correggere i propri sbagli e le eventuali carenze o qualsiasi altra cosa si possa aver perduto. Ognuna di queste occasioni speciali comporta alcuni tipi di adorazione attraverso i quali i servi possono avvicinarsi ad Allah, e alcuni tipi di benedizione attraverso i quali Allah concede i Suoi favori e la Sua misericordia a chi vuole. La persona felice è colei che agisce maggiormente durante questi mesi, giorni ed ore speciali, e si avvicina al suo Signore in questi periodi attraverso gli atti di culto; sarà probabilmente toccato dalla benedizione di Allah e proverà la gioia di sapere che è salvo dal Fuoco dell'Inferno (Ibn Rajab, al-Lataa'if, p.8).

Il musulmano deve comprendere il valore della sua vita, incrementare le sue adorazioni verso Allah e persistere nel fare buone azioni fino al momento della morte. Allah dice (interpretazione del significato):

"e adora il tuo Signore fin che non ti giunga l'ultima certezza." (Al Hijr, 15:99)
I mufassirin (i commentatori) hanno detto "La "certezza" significa la morte".

Tra le speciali stagioni di culto ci sono i primi dieci giorni di Dhul-Hijja, che Allah ha preferito su tutti gli altri giorni dell'anno. Ibn 'Abbas (che Allah sia compiaciuto di lui e di suo padre) ha riportato che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: "Non ci sono giorni in cui le buone azioni sono maggiormente amate da Allah che in questi dieci giorni". La gente chiese: "Nemmeno il jihad per la causa di Allah?" Egli disse: "Nemmeno il jihad per la causa di Allah, tranne nel caso in cui un uomo che è uscito per lottare donando sè stesso e la sua ricchezza per la causa è ritornato senza nulla." (Al Bukhari, 2/457).

Ibn 'Abbas (che Allah sia compiaciuto di lui e di suo padre) ha anche riportato che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: "Non c'è nessuna azione più preziosa alla vista di Allah, nè maggiormente ricompensata che una buona azione fatta durante i dieci giorni del Sacrificio". Gli fu chiesto: "Nemmeno il jihad per la causa di Allah?" Lui disse: "Nemmeno il jihad per la causa di Allah, tranne nel caso di un uomo che è uscito per lottare dando sè stesso e la sua ricchezza per la causa e che torna indietro con niente" (Riportato da Al-Daarimi, 1/357, la sua catena è buona come dichiarato in Al-Irwaa' 3/398).

Questi testi ed altri indicano che questi dieci giorni sono migliori di tutti gli altri giorni dell'anno, senza eccezioni, nemmeno per gli ultimi dieci di Ramadan. Ma le ultime dieci notti di Ramadan sono migliori, perchè includono Laylatu Al Qadr (la Notte del Destino), che è migliore di mille mesi. In questo modo i vari riferimenti possono essere riconciliati (vedere il Tafsir di Ibn Kathir 5/412).

Devi sapere, mio fratello nell'Islam, che la virtù di questi dieci giorni è basata su varie cose:

1. Allah giura su di loro, e giurare su qualcosa è indicativo della sua importanza e del suo grande beneficio. Allah dice (interpretazione del significato): "Per l'alba, per le dieci notti" (Al Fajr, 89:1-2). Ibn 'Abbas, Ibn al-Zubayr, Mujahid e altri delle prime ed ultime generazioni hanno detto che ciò si riferisce ai primi dieci giorni di Dhul-Hijja. Ibn Katheer dichiarato: "Questa è l'opinione corretta." (Tafsir Ibn Katheer, 8 / 413).

2. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha testimoniato che questo sono i giorni migliori di questo mondo, come abbiamo già precedentemente citato attraverso gli ahadith sahih.

3. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha incoraggiato a fare buone azioni date le virtù di questo periodo per le persone in tutto il mondo, ed anche per il vantaggio del luogo per gli hujjaj (i pellegrini) alla Sacra Casa di Allah.

4.Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha ordinato di recitare molte volte il tasbih (Subhana Allah), il tahmid (Al hamduliLlah) e il takbir (Allahu akbar) in questo periodo. AbduLlah Ibn Umar che Allah sia soddisfatto di lui e di suo padre) ha riportato che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: "Non ci sono giorni più grandi al cospetto di Allah e durante i quali le buone azioni sono maggiormente amate da Lui che in questi dieci giorni, quindi durante questo periodo recitate un grande numero di Tahlil (La ilaha illa Allah), Takbir (Allahu akbar) e Tahmid (al hamduliLlah)" (Riportato da Ahmed, 7/223; Ahmed Shaakir ha dichiarato che è sahih).

5. Questi dieci giorni includono Yawm Arafaa (il giorno di Arafa), durante il quale Allah ha reso perfetta la Sua religione. Digiunare in questo giorno sarà un'espiazione per i peccati di due anni. Questi giorni includono anche Yawm al-Nahar (il Giorno del Sacrificio), il più grande giorno dell'intero anno e il più grande giorno dell'Hajj, che combina gli atti di culto in un modo diverso da tutti gli altri.

6.Questi dieci giorni includono i giorni del sacrificio e dell'Hajj.

Domanda: cosa deve evitare di fare un musulmano durante questi dieci giorni se vuole offrire un sacrificio?

La sunna indica che colui che vuole offrire un sacrificio deve smettere di tagliare i suoi capelli e le sue unghie e di rimuovere qualunque cosa dalla sua pelle, dall'inizio dei dieci giorni fino a dopo che ha offerto il suo sacrificio, perchè il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: "Quando vedete la luna nuova di Dhul-Hijja, se qualcuno di voi vuole offrire un sacrificio, deve fermarsi dal tagliare i suoi capelli e le sue unghie fino a quando non ha offerto il suo sacrificio". In accordo con un altro rapporto ha detto: "Non deve rimuovere (letteralmente toccare) nulla dai suoi capelli o dalla sua pelle" (Riportato da Muslim con quattro isnaad - catene di trasmissione . 13/146)

Qui l'insegnamento del Profeta (pace e benedizioni su di lui) rende una cosa obbligatoria e la sua proibizione ne rende un'altra haram, in accordo all'opinione più solida, perchè questi ordini e proibizioni sono incondizionati e inevitabili. Comunque se una persona compie una di queste azioni deliberatamente, deve cercare il perdono di Allah ma non gli è richiesto di offrire un sacrificio (extra) come espiazione; il suo sacrificio sarà accettabile. Chi ha necessità di rimuovere alcuni capelli, unghie, etc. perchè gli causano del male, come un'unghia rotta o una ferita dove vi sono capelli, dovrebbe farlo, e non c'è nulla di sbagliato in ciò. Lo stato di Ihraam (sacralizzazione, N.D.T.) è così importante che è permesso tagliare i capelli se lasciandoli potrebbero causare danni. Non c'è niente di sbagliato negli uomini o nelle donne che lavano le loro teste durante i primi dieci giorni di Dhul-Hijja, perchè il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha solamente vietato di tagliare i capelli, non di lavarli.

La saggezza dietro questa proibizione di tagliare i capelli etc. di colui che vuole offrire un sacrificio è che in questo modo può assomigliare a coloro che sono in stato di Ihraam in alcuni aspetti dei rituali svolti, e così può avvicinarsi ad Allah offrendo il sacrificio. Quindi lascia i suoi capelli e le sue unghie solamente fino al momento in cui lui ha offerto il suo sacrificio, nella speranza che Allah lo salvi nella sua interezza dal Fuoco. E Allah ne sa di più.

Se una persona ha tagliato i capelli o le unghie durante i primi dieci giorni di Dhul-Hijja perchè non aveva pianificato di offrire un sacrificio quindi lo decide successivamente, durante i dieci giorni, deve astenersi dal tagliare i capelli e le unghie dal momento in cui ha preso questa decisione.

Alcune donne possono delegare i loro fratelli o figli di svolgere il sacrificio per loro, e tagliano i capelli durante questi dieci giorni. Questo non è corretto, perchè la regola si applica a colui che offre il sacrificio, anche se lui (o lei) delega qualcun altro di eseguire l'atto vero e proprio. Il divieto non si applica alla persona delegata, solo alla persona che sta compiendo il sacrificio, come indicato nell'hadith. La persona che sta sacrificando per conto di qualcun altro per qualsiasi ragione, non deve aderire a questa proibizione. Il divieto sembra si applichi solo a colui che sta offrendo il sacrificio, non alla moglie e ai figli, a meno che uno di loro non stia offrendo un sacrificio per proprio conto, perchè il Profeta (pace e benedizioni su di lui) usava sacrificare "In nome della famiglia di Muhammed", ma non ci sono resoconti che dicono che lui vietò loro di tagliare i loro capelli o unghie in quel periodo.

Se una persona aveva in programma di offrire un sacrificio quindi decide di andare a compiere l'Hajj non deve tagliare i suoi capelli e unghie se vuole entrare in stato di Ihraam, perchè la sunna è solo di tagliare i capelli e le unghie quando necessario. Ma se lui sta eseguendo Tamattu (sta eseguendo la Umra, esce dallo stato di ihraam ed entra nuovamente in ihraam per l'Hajj) deve tagliare i suoi capelli alla fine della sua Umra perchè questo è parte del rituale.

Le questioni che sono descritte sopra come essere proibite per la persona che sta pianificando di offrire un sacrificio sono riportate nell'hadith citato sopra; la persona non ha il divieto di profumarsi, di avere rapporti coniugali, di avere indumenti cuciti, etc.

Per quanto riguarda i tipi di adorazione da svolgere durante questi dieci giorni: si deve capire che questi giorni sono una grande benedizione da parte di Allah per il Suo servo, ciò è correttamente compreso da coloro che agiscono con rettitudine. E' dovere del musulmano apprezzare questa benedizione e sfruttare al meglio l'opportunità, dedicando questi dieci giorni al prestare maggiore attenzione allo sforzo nel culto. Tra le Sue benedizioni verso i Suoi servi, Allah ci ha dato numerosi modi per fare il bene ed adorarLo, così il musulmano può costantemente essere attivo e coerente nel culto del suo Signore.

Tra le buone azioni che il musulmano deve cercare di compiere durante i primi dieci giorni di Dhul-Hijja ci sono:

1. Il digiuno. E' sunna digiunare il nono giorno di Dhul-Hijja, perchè il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha esortato a compiere buone azioni in questo periodo, e digiunare è una delle migliori azioni. Allah ha scelto per Sè il digiuno, come dichiarato nell'hadith Qudsi: "Allah dice: -Tutte le azioni del figlio di Adamo sono per lui, eccetto il digiuno, che è per Me ed Io sono l'Unico che lo ricompenserà per esso." (Al Bukhari, 1805)

Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva digiunare il nono giorno di Dhul-Hijja. Hunayda ibn Khalid ha riportato da sua moglie che alcune delle spose del Profeta (pace e benedizioni su di lui) hanno detto: "Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) usava digiunare il nono giorno di Dhul-Hijja, durante il giorno dell' Ashura, per tre giorni ogni mese e i primi due Lunedì e Giovedì di ogni mese" (Riportato da Al-Nisa'i, 4/205 e da Abu Dawud. classificato come sahih da Al Albani  in "Sahih Abi Dawud" 2/462).

2. Il Takbir. E' sunna dire il Takbir (Allahu akbar), il Tahmid (al hamduliLlah), il Tahlil (la ilaha illa Allah) e il Tasbih (subhana Allah) durante i primi dieci giorni di Dhul-Hijja, e pronunciarli ad alta voce in moschea, a casa, in strada e in ogni luogo dove è permesso ricordare Allah e menzionare il suo Nome ad alta voce, come atto di culto e come proclamazione della grandezza di Allah, che Egli sia Esaltato.

Gli uomini possono recitare queste frasi ad alta voce, e le donne dovrebbero recitarle a voce bassa.

Allah dice (interpretazione del significato): "per partecipare ai benefici che sono stati loro concessi; ed invocare il Nome di Allah nei giorni stabiliti, sull'animale del gregge che è stato loro attribuito in nutrimento. Mangiatene voi stessi e datene al bisognoso e al povero."(Al-Hajj 22:28)

La maggioranza degli studiosi concorda sul fatto che i "giorni stabiliti" sono i primi dieci giorni di Dhul-Hijja, date le parole di Ibn 'Abbas (possa Allah essere compiaciuto di lui e di suo padre): "I "Giorni stabiliti" sono i primi dieci giorni (di Dhul-Hijja)."

Il Takbir può includere le parole "Allahu akbar, Allahu akbar, la ilaha illa Allah; wa Allahu akbar wa Lillahi'l hamd (Allah è il più grande, Allah è il più grande, non c'è dio se non Allah; Allah è il più grande e ad Allah la lode)", così come altre frasi.

Il Takbir in questo periodo è un aspetto della sunna che è stato dimenticato, specialmente durante la prima parte del periodo, tanto che non si sente mai spesso, tranne da parte di poche persone. Questo Takbir dovrebbe essere pronunciato ad alta voce, in modo da rivivificare la sunna e come promemoria per i negligenti. Esistono prove tangibili che Ibn Umar e Abu Hurayra (che Allah sia soddisfatto di loro) usavano andare al mercato durante i primi dieci giorni di Dhul-Hijja recitando il Takbir, e le persone recitavano a loro volta il Takbir quando li sentivano. L'idea di base ricordando alle persone di recitare il Takbir è che ognuno dovrebbe recitarlo individualmente, non all'unisono, dato che non ci sono basi nella Shari'a che indicano di fare così.

Rivivificare aspetti della sunna che sono stati virtualmente dimenticati è un atto che recherà un'immensa ricompensa, come indicato dalle parole del Profeta (pace e benedizioni su di lui): "Chiunque fa rivivere un aspetto della mia sunna che è stato dimenticato dopo la mia morte, avrà una ricompensa equivalente a quella delle persone che lo hanno seguito, senza nulla togliere dalla loro." (Riportato da At-Tirmidhi, 7/443; questo è un hadith hasan - buono - date le catene che lo convalidano).

3. L'esecuzione dell'Hajj e dell'Umra. Una delle migliori azioni che una persona può fare durante questi dieci giorni è svolgere l'Hajj alla Sacra Casa di Allah. Colui che Allah aiuta ad andare all'Hajj alla Sua Casa e svolge tutti i rituali correttamente è incluso nelle parole del Profeta (pace e benedizioni su di lui): "Un Hajj accettato non reca una ricompensa minore del Paradiso."

4. Fare più buone azioni in generale, perchè le buone azioni sono amate da Allah e arrecano una grande ricompensa da parte Sua. Chi non è in grado di andare all'Hajj deve occupare sè stesso in questo benedetto periodo adorando Allah, pregando, leggendo il Corano, ricordando Allah, facendo invocazioni (du'a), elargendo carità, onorando i suoi genitori, mantenendo i legami di sangue, ordinando ciò che è bene e proibendo ciò che è male, e altre buone azioni ed atti di culto.

5.Il sacrificio. Una delle buone azioni che porteranno una persona più vicina ad Allah
durante questi dieci giorni è offrire un sacrificio, scegliendo un animale di qualità elevata ed ingrassandolo, spendendo soldi per la causa di Allah.

6. Il sincero pentimento. Una delle azioni più importanti da compiere durante questi dieci giorni è pentirsi sinceramente ad Allah ed abbandonare ogni disobbedienza e peccato. Pentimento significa ritornare ad Allah ed abbandonare tutte le azioni, palesi e nascoste, che Egli non ama, senza rimpianti per ciò che è passato, lasciandole immediatamente ed essendo determinati a non ritornarci sopra, ma ad aderire fermamente alla Verità facendo ciò che Allah ama.

Se un musulmano commette un peccato, deve affrettarsi a pentirsi immediatamente, senza dilazioni, prima di tutto perchè non sa quando lui morrà, e poi perchè una cattiva azione conduce ad un'altra.

Il pentimento durante speciali periodi è molto importante perchè nella maggior parte dei casi i pensieri delle persone si rivolgono alla religione durante essi, e sono desiderosi di fare il bene, il che li conduce a riconoscere i loro peccati e a provare rimorso per il passato. Il pentimento è obbligatorio sempre, ma quando i musulmani combinano sincero pentimento con buone azioni durante i giorni di maggior virtù, è un segno di successo, se Allah vuole. Allah dice (interpretazione del significato): "Chi invece si sarà pentito, avrà creduto e compiuto il bene, forse sarà tra coloro che avranno riuscita." ( Al qasas 28:67)

Il musulmano dovrebbe essere sicuro che non perderà nessuna fra queste importanti occasioni, perchè il tempo sta trascorrendo velocemente. Che prepari sè stesso compiendo buone azioni che gli arrecheranno ricompense quando ne avrà maggior bisogno, perchè non importa quante ricompense ottiene, troverà chesono sempre meno di quel che gli necessitano; il tempo della partenza è a portata di mano, il viaggio è terribile, le delusioni sono diffuse e la strada è lunga, ma Allah è sempre vigile, e a Lui ritorneremo e renderemo conto. Come il Corano dice (interpretazione del significato): "Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà." (Al-Zalzalah 99:7-8)

C'è molto da guadagnare, quindi sfruttate al massimo le opportunità offerte da questi dieci giorni inestimabili ed insostituibili. Affrettatevi nel compiere buone azioni, prima che la morte colpisca, prima che si possa provare rimorso per la propria negligenza e incapacità di agire, prima che sia chiesto di ritornare in un posto dove nessuna preghiera avrà risposta, prima che la morte intervenga tra lo speranzoso e le cose per cui lui spera, prima che tu sia intrappolato con le tue azioni nella tomba.

O tu il cui duro cuore è scuro come la notte, non è ora che il tuo cuore venga riempito con la luce e diventi tenero? Esponi te stesso alla gentile brezza della misericordia del tuo Signore durante questi dieci giorni, dato che Allah farà in modo che questa brezza tocchi chiunque Lui voglia, e chiunque viene toccato da essa sarà felice nel Giorno del giudizio.

Allah benedica il nostro Profeta Muhammed, tutta la sua famiglia e i suoi compagni.

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