Rispondete. Sempre. Non vi offendete, non la prendete a male, non crediate che sia necessariamente una provocazione derivata da ciò che la gente ascolta dai media soprattutto in questi ultimi tempi. Non pensate che "Siamo nel 2015, possibile che la gente ancora non abbia capito chi siamo e in che cosa crediamo?" perchè effettivamente - è incredibile, lo so - è così. La gente non sa. La gente ha paura. La gente vi guarda di traverso perchè non vi conosce, non vi capisce e soprattutto non ha la minima idea di chi sia Allah l'Altissimo (che in molti credono sia un altro "dio" inventato da Muhammed, pace su di lui), che cosa ci sia scritto nel Sacro Corano e non sa che Muhammed* era un Profeta esattamente come lo era Gesù.
Due giorni fa mi è stato detto, a seguito di una bellissima e spirituale conferenza tenuta dalla mia associazione "Non immaginavo che fosse così, la vostra religione. Non pensavo che Gesù e Maria avessero anche per voi questa grande importanza". E la persona che me lo ha detto non era di certo nè islamofoba nè ottusa. Anzi. E' una persona che vive nel mondo d'oggi, che ha a che fare con moltissimi individui quotidianamente, di diversa estrazione e nazionalità, essendo commerciante, e credo anche con moltissimi musulmani.
Eppure non sapeva, non immaginava. Magari ci osservava da lontano, o con alcuni di noi può aver preso un caffè e fatto due chiacchiere, ma forse ci pensava come adoratori di un qualcosa di esotico e distante, quando invece molto più semplicemente la radice della fede è sempre e sempre sarà una e unica, quella che deriva del Solo Creatore di tutto ciò che esiste.
Mi è parso strano che non sapesse; forse dò per scontato che, come me, anche i miei connazionali conoscano, almeno a grandi linee, ciò di cui si parla ormai da decenni. Invece...
L'Islam in televisione è sempre presente oramai, ma chi parla della dottrina? Chi parla del nostro Profeta*, di cosa ha detto, di cosa ci ha insegnato? Del nostro Libro ne parlano, ma come? In maniera pretestuosa e a dir poco superficiale (per non dire a volte offensiva e addirittura blasfema...) senza magari averlo mai aperto nemmeno una volta.
E quindi tocca ancora una volta a noi, adesso più di prima, dover sorridere rispondendo alle domande più astruse, ma sorridere non con condiscendenza, ma con tenerezza. Perchè molti di noi un tempo forse erano così, disinformati o misinformati... Io stessa lo ero, e non voglio dimenticarmene. E se non ci fosse stato chi avesse pazientemente risposto alle mie testarde obiezioni e alle mie strampalate domande non avrei capito, non avrei saputo. E non avrei amato Dio come Lui merita di essere amato.
Lo scopo comunque è quello di presentare il vero Islam agli altri, non di convertire chicchessia. Perchè la conversione non è cosa che ci appartiene o ci spetta. I cuori appartengono a Dio, ed è Solo Lui che li dirige dove vuole. Ma la corretta informazione sì. E' una fra le nostre responsabilità di credenti. Se c'è chi per causa della nostra indolenza mantiene un errato pregiudizio sarà anche colpa nostra.
Andiamo quindi verso l'altro con benevolenza e pazienza, e continuiamo soprattutto a mantenerci saldi nel nostro essere musulmani, praticando al meglio delle nostre possibilità e sforzandoci di migliorare ogni giorno di più. Perchè anche se non sapremo rispondere a complicate domande filosofiche, perlomeno potremmo dire "Ecco, l'Islam è quello che io sono".
AlhamduliLlah.
A sister in blog... Spot!
Le parole di una musulmana italiana...
14 dicembre 2015
Se vi chiedono dell'Islam...
Pubblicato da
Muslima
alle
14:24
0
commenti
Etichette:
attualità,
bel carattere,
guadagnare hasanat,
intercultura,
islam
18 giugno 2015
Una donna il cui digiuno è interrotto a causa del ciclo mensile può mangiare (davanti ad altri che digiunano, N. D. T.)?
Una donna il cui digiuno è interrotto a causa del ciclo mensile può mangiare (davanti ad altri che digiunano, N. D. T.)?
Quando una donna ha il suo periodo mensile è ben noto che ella non possa digiunare. Le è permesso mangiare durante il giorno in Ramadan? Vi sono particolari linee guida?
Sia lode ad Allah.
Quando le donne che hanno il ciclo mensile o lochiazioni successive al parto ritornano ad essere pure durante il giorno in Ramadan (ovvero le perdite terminano) e quando un viaggiatore arriva alla sua destinazione, e quando una persona ammalata che ha interrotto il digiuno guarisce non ottengono nulla se si astengono dal mangiare durante il giorno. Hanno interrotto il digiuno per una ragione, e farli astenere dal nutrirsi è una questione che richiede una prova shariatica.
Allo shaikh Ibn Uthaymeen (Allah abbia misericordia di lui) venne chiesto:
Se una donna che ha il ciclo mensile o le lochiazioni successive al parto ridiventa pura durante il giorno in Ramadan, deve astenersi dal mangiare e dal bere?
Lui rispose:
Se una donna che ha il ciclo mensile o le lochiazioni successive al parto ridiventa pura durante il giorno in Ramadan, non deve astenersi dal mangiare e dal bere, e può mangiare e bere, perchè astenersi dal farlo non le darà benefici in alcun modo, dato che dovrà recuperare comunque quella giornata. Questa è l'opinione di Malik e di Al Shaafa'i, ed è uno dei punti di vista narrati dall'imam Ahmed. E' stato narrato che Ibn Mas'ood (che Allah sia soddisfatto di lui) ha detto: "Chi mangia all'inizio del giorno, lo si lasci mangiare alla fine", ovvero se gli è permesso non digiunare all'inizio del giorno, è lecito per lui non digiunare alla fine di esso. Fine della quotazione.
Majmoo’ Fataawa al-Shaykh Ibn ‘Uthaymeen, 19/domanda n. 59
Riguardo alle linee guida su ciò:
Alcuni degli studiosi hanno detto che coloro a cui è permesso no digiunare come gli ammalati, i viaggiatori, le donne con il ciclo mensile, non devono mostrare che non stanno digiunando, per timore di poter essere accusati di mancanze negli adempimenti religiosi da parte di coloro che non sanno che essi sono giustificati.
Altri sono dell'opinione che se la ragione per cui la giustificazione è ovvia (evidente, N. D. T.), non c'è nulla di male se essi mostrano che non stanno digiunando, ma se la ragione è celata, essi devono spezzare il loro digiuno in segreto. La seconda opinione è la più corretta.
Al-Mardaawi ha detto in al-Insaaf (7/348):
Al Qaadi ha detto: chi mangia apertamente in Ramadan deve essere denunciato, perfino se ci sono giustificazioni. Viene detto in Al Furoo': a quanto pare non è permesso in nessun caso. E' stato detto a Ibn 'Aqeel: Ai viaggiatori, gli ammalati e le donne con il ciclo mensile deve essere impedito di spezzare il digiuno apertamente per non essere accusati (di non rispettare le Leggi di Dio, N. D. T.)? Lui ha detto: se la ragione è celata, non deve essere permesso loro di rompere il digiuno apertamente, come a chi è malato e non ha segni visibili di malattia o ad un viaggiatore che non ha segni visibili di viaggi". Fine della quotazione.
Ed Allah ne sa di più.
Fonte: http://islamqa.info/en/65670
Quando una donna ha il suo periodo mensile è ben noto che ella non possa digiunare. Le è permesso mangiare durante il giorno in Ramadan? Vi sono particolari linee guida?
Sia lode ad Allah.
Quando le donne che hanno il ciclo mensile o lochiazioni successive al parto ritornano ad essere pure durante il giorno in Ramadan (ovvero le perdite terminano) e quando un viaggiatore arriva alla sua destinazione, e quando una persona ammalata che ha interrotto il digiuno guarisce non ottengono nulla se si astengono dal mangiare durante il giorno. Hanno interrotto il digiuno per una ragione, e farli astenere dal nutrirsi è una questione che richiede una prova shariatica.
Allo shaikh Ibn Uthaymeen (Allah abbia misericordia di lui) venne chiesto:
Se una donna che ha il ciclo mensile o le lochiazioni successive al parto ridiventa pura durante il giorno in Ramadan, deve astenersi dal mangiare e dal bere?
Lui rispose:
Se una donna che ha il ciclo mensile o le lochiazioni successive al parto ridiventa pura durante il giorno in Ramadan, non deve astenersi dal mangiare e dal bere, e può mangiare e bere, perchè astenersi dal farlo non le darà benefici in alcun modo, dato che dovrà recuperare comunque quella giornata. Questa è l'opinione di Malik e di Al Shaafa'i, ed è uno dei punti di vista narrati dall'imam Ahmed. E' stato narrato che Ibn Mas'ood (che Allah sia soddisfatto di lui) ha detto: "Chi mangia all'inizio del giorno, lo si lasci mangiare alla fine", ovvero se gli è permesso non digiunare all'inizio del giorno, è lecito per lui non digiunare alla fine di esso. Fine della quotazione.
Majmoo’ Fataawa al-Shaykh Ibn ‘Uthaymeen, 19/domanda n. 59
Riguardo alle linee guida su ciò:
Alcuni degli studiosi hanno detto che coloro a cui è permesso no digiunare come gli ammalati, i viaggiatori, le donne con il ciclo mensile, non devono mostrare che non stanno digiunando, per timore di poter essere accusati di mancanze negli adempimenti religiosi da parte di coloro che non sanno che essi sono giustificati.
Altri sono dell'opinione che se la ragione per cui la giustificazione è ovvia (evidente, N. D. T.), non c'è nulla di male se essi mostrano che non stanno digiunando, ma se la ragione è celata, essi devono spezzare il loro digiuno in segreto. La seconda opinione è la più corretta.
Al-Mardaawi ha detto in al-Insaaf (7/348):
Al Qaadi ha detto: chi mangia apertamente in Ramadan deve essere denunciato, perfino se ci sono giustificazioni. Viene detto in Al Furoo': a quanto pare non è permesso in nessun caso. E' stato detto a Ibn 'Aqeel: Ai viaggiatori, gli ammalati e le donne con il ciclo mensile deve essere impedito di spezzare il digiuno apertamente per non essere accusati (di non rispettare le Leggi di Dio, N. D. T.)? Lui ha detto: se la ragione è celata, non deve essere permesso loro di rompere il digiuno apertamente, come a chi è malato e non ha segni visibili di malattia o ad un viaggiatore che non ha segni visibili di viaggi". Fine della quotazione.
Ed Allah ne sa di più.
Fonte: http://islamqa.info/en/65670
Pubblicato da
Muslima
alle
12:50
0
commenti
Etichette:
digiuno,
domande e risposte,
donna,
donna musulmana,
Ramadan
12 ottobre 2014
Nonostante tutto...
Nonostante Isis e schifezze varie (come altro si potrebbe denominare chi, in nome dell'Altissimo Signore dei mondi commette azioni infami che non appartengono nè ai Suoi insegnamenti nè alla pratica di vita del Suo ultimo Profeta, Muhammed, pace su di lui?), nonostante Sante-de-che che ancora, dopo millanta anni che vanno in tv a parlare di Islam hanno il coraggio di asserire facendo inoltre figurelle abbastanza barbine che le macellerie islamiche finanziano il fondamentalismo (seee, con le tasse che si pagano in Italia manco i libri di scuola per i figli riescono ad acquistare, i macellai, altrochè finanziamenti esteri a individui sconosciuti!), nonostante Bruni Vespi e derivati vari che invitano nei talk show chiunque si dica musulmano senza accertarsi prima dei suoi studi, della sua cultura, della sua rappresentatività in Italia (ovvero, piglio chi piglio basta che faccia audience) e nonostante invasioni islamiche da parte degli attuali mammaliturchianzichèno (dato che di turchi non si tratta ma per lo più di profughi siriani, palestinesi, che muoiono letteralmente di bombe e fame e che tra l'altro manco in Italia restano, perchè lo sanno che non c'è trippa per gatti, qui. Emigrano tutti al Nord Europa, altro che invasioni.... Transiti semmai.), c'è un sottobosco di persone sensibili, intelligenti, colte che si interessa all'Islam.
Donne spesso, che di nascosto dai loro figli, mariti e famiglie di estrazione cattolica sono toccate dalla spiritualità, dalla profondità e dal fascino di una religione che va ad agitare un qualcosa nel punto più sensibile dell'essere umano. In quell'angolino lì, in fondo al cuore, ove l'emozione e il sentimento che vi giungono per vie traverse lo fanno vibrare, agitandolo e facendolo battere più forte, più veloce, con più vigore. Vibrazione che poi giunge alla mente, che curiosa vuole capire, vuole indagare, vuole sapere perchè succede questo, cos'è che fa fremere questo inquieto organo, perchè questa religione confonde e pizzica le corde dell'anima.
Loro sanno, capiscono grazie a queste vibrazioni, alle loro sensazioni, ai loro fremiti emotivi che quella è la Via giusta. Sanno già cos'è l'Islam, è già parte di loro, e sanno che quel percorso è quello che Colui che le ha create ha scelto per loro.
E gli vanno incontro, con timore e bramosia, come si va incontro al grande amore della vita. Anzi, di più.
Nonostante tutto.
Donne spesso, che di nascosto dai loro figli, mariti e famiglie di estrazione cattolica sono toccate dalla spiritualità, dalla profondità e dal fascino di una religione che va ad agitare un qualcosa nel punto più sensibile dell'essere umano. In quell'angolino lì, in fondo al cuore, ove l'emozione e il sentimento che vi giungono per vie traverse lo fanno vibrare, agitandolo e facendolo battere più forte, più veloce, con più vigore. Vibrazione che poi giunge alla mente, che curiosa vuole capire, vuole indagare, vuole sapere perchè succede questo, cos'è che fa fremere questo inquieto organo, perchè questa religione confonde e pizzica le corde dell'anima.
Loro sanno, capiscono grazie a queste vibrazioni, alle loro sensazioni, ai loro fremiti emotivi che quella è la Via giusta. Sanno già cos'è l'Islam, è già parte di loro, e sanno che quel percorso è quello che Colui che le ha create ha scelto per loro.
E gli vanno incontro, con timore e bramosia, come si va incontro al grande amore della vita. Anzi, di più.
Nonostante tutto.
13 maggio 2014
A proposito del rapimento delle ragazze nigeriane, e di tutte le altre donne come noi.
Da Associazione Donne e Mamme Musulmane Onlus
Dato che, giustamente, ci hanno chiesto di dire la nostra sulla questione lo facciamo con senso del dovere e di giustizia, che riteniamo fondamentali nella nostra vita di credenti musulmane soprattutto quando ci rivolgiamo pubblicamente a chi non ci conosce.
Ci preme innanzitutto sottolineare che senza ombra di dubbio condanniamo ciò che sta accandendo alle liceali rapite, alle quali doneremo le nostre preghiere, i nostri pensieri, le nostre speranze affinchè vengano liberate il più presto possibile.
Oltre ciò è come minimo doveroso dichiarare ad alta voce che l’Islam con tutto ciò NON HA NIENTE A CHE FARE NELLA MANIERA PIU’ ASSOLUTA. L’Islam vieta il rapimento, la tortura, la violenza, la coercizione, l’obbligo di matrimonio e di conversione nei confronti di chiunque, uomini e donne.
E’ un grave peccato tutto ciò, che non è giustificabile in nessuna maniera e che mai nessun VERO credente musulmano potrebbe mai accettare o tollerare. Proprio di recente autorità religiose islamiche note a livello mondiale hanno condannato quel che sta avvenendo, dichiarandolo come estraneo ai nobili insegnamenti dell’Islam. Si tratta del mufti (autorità che ha titolo per emettere verdetti giuridici) dell’Arabia saudita Abd El Aziz Al Shaikh, che ha dichiarato i componenti del gruppo Boko Haram come dei “deviati” che infangano l’immagine dell’Islam, di Al Ahzar, Egitto, una delle università islamiche e centro religioso fra i più conosciuti e attivi al mondo e di varie altre realtà.
Detto questo, ci preme però anche ricordare tutte le altre donne che in questo preciso momento a loro volta stanno patendo degli immaginabili soprusi, come le donne siriane, le quali vengono stuprate, torturate, uccise e utilizzate a piacimento come “bottino di guerra” da chi sfrutta la situazione per sfondare il muro della ribellione contro la dittatura di Al Assad.
E le donne palestinesi, oramai “fuori moda” e quasi dimenticate dai media, che però ogni giorno continuano a lottare per la sopravvivenza loro e dei loro figli in un territorio che giorno dopo giorno viene sottratto loro da sotto i piedi, e in case che da un momento all’altro non si ritrovano avere più.
E le donne e ragazze musulmane birmane di etnia Rohingya, che vengono stuprate e torturate, discriminate in quanto minoranza e costrette a diventare buddhiste contro la loro volontà, le quali non sono state nè dimenticate nè messe da parte dai media mondiali: non vengono considerate proprio.
E tutte le altre donne, quelle incarcerate ingiustamente a causa dei loro familiari, allontanate per anni dai loro figli e dai loro cari che pagano per colpe che non hanno, quelle che sono costrette a lavorare fin da bambine, che subiscono il turismo sessuale da parte di ricchi pervertiti perchè povere e disperate, costrette a diventare donne saltando del tutto l’infanzia per poi invecchiare e morire malate, sole e dimenticate da tutti magari già a 40 anni.
Per poi arrivare qui, nella nostra Italia, dove vediamo donne disperate sui barconi della speranza in cinte, malate, debilitate dalla fatica stremante del viaggio che qualcuno vorrebbe non assistere quando si avvicinano alle coste italiane con il loro povero fagotto contenente i loro pochi averi di una vita e il peso di una vita inenarrabile sulle spalle.
Le campagne anti violenza et similia ben vengano, ma devono essere perpetrate nel tempo e dedicate a tutti coloro che ne hanno bisogno, non è giusto che diventino una moda del momento che poi, finita l’emergenza più eclatante, finiscano nell’oblio di chi ha una vita fortunatamente agiata tra divano, computer e tv.
Questo non sarebbe giusto nemmeno per queste povere studentesse nigeriane che necessitano di vero aiuto e di vera compassione, non di slogan o pietà a tempo determinato.
L.A.B.
Dato che, giustamente, ci hanno chiesto di dire la nostra sulla questione lo facciamo con senso del dovere e di giustizia, che riteniamo fondamentali nella nostra vita di credenti musulmane soprattutto quando ci rivolgiamo pubblicamente a chi non ci conosce.
Ci preme innanzitutto sottolineare che senza ombra di dubbio condanniamo ciò che sta accandendo alle liceali rapite, alle quali doneremo le nostre preghiere, i nostri pensieri, le nostre speranze affinchè vengano liberate il più presto possibile.
Oltre ciò è come minimo doveroso dichiarare ad alta voce che l’Islam con tutto ciò NON HA NIENTE A CHE FARE NELLA MANIERA PIU’ ASSOLUTA. L’Islam vieta il rapimento, la tortura, la violenza, la coercizione, l’obbligo di matrimonio e di conversione nei confronti di chiunque, uomini e donne.
E’ un grave peccato tutto ciò, che non è giustificabile in nessuna maniera e che mai nessun VERO credente musulmano potrebbe mai accettare o tollerare. Proprio di recente autorità religiose islamiche note a livello mondiale hanno condannato quel che sta avvenendo, dichiarandolo come estraneo ai nobili insegnamenti dell’Islam. Si tratta del mufti (autorità che ha titolo per emettere verdetti giuridici) dell’Arabia saudita Abd El Aziz Al Shaikh, che ha dichiarato i componenti del gruppo Boko Haram come dei “deviati” che infangano l’immagine dell’Islam, di Al Ahzar, Egitto, una delle università islamiche e centro religioso fra i più conosciuti e attivi al mondo e di varie altre realtà.
Detto questo, ci preme però anche ricordare tutte le altre donne che in questo preciso momento a loro volta stanno patendo degli immaginabili soprusi, come le donne siriane, le quali vengono stuprate, torturate, uccise e utilizzate a piacimento come “bottino di guerra” da chi sfrutta la situazione per sfondare il muro della ribellione contro la dittatura di Al Assad.
E le donne palestinesi, oramai “fuori moda” e quasi dimenticate dai media, che però ogni giorno continuano a lottare per la sopravvivenza loro e dei loro figli in un territorio che giorno dopo giorno viene sottratto loro da sotto i piedi, e in case che da un momento all’altro non si ritrovano avere più.
E le donne e ragazze musulmane birmane di etnia Rohingya, che vengono stuprate e torturate, discriminate in quanto minoranza e costrette a diventare buddhiste contro la loro volontà, le quali non sono state nè dimenticate nè messe da parte dai media mondiali: non vengono considerate proprio.
E tutte le altre donne, quelle incarcerate ingiustamente a causa dei loro familiari, allontanate per anni dai loro figli e dai loro cari che pagano per colpe che non hanno, quelle che sono costrette a lavorare fin da bambine, che subiscono il turismo sessuale da parte di ricchi pervertiti perchè povere e disperate, costrette a diventare donne saltando del tutto l’infanzia per poi invecchiare e morire malate, sole e dimenticate da tutti magari già a 40 anni.
Per poi arrivare qui, nella nostra Italia, dove vediamo donne disperate sui barconi della speranza in cinte, malate, debilitate dalla fatica stremante del viaggio che qualcuno vorrebbe non assistere quando si avvicinano alle coste italiane con il loro povero fagotto contenente i loro pochi averi di una vita e il peso di una vita inenarrabile sulle spalle.
Le campagne anti violenza et similia ben vengano, ma devono essere perpetrate nel tempo e dedicate a tutti coloro che ne hanno bisogno, non è giusto che diventino una moda del momento che poi, finita l’emergenza più eclatante, finiscano nell’oblio di chi ha una vita fortunatamente agiata tra divano, computer e tv.
Questo non sarebbe giusto nemmeno per queste povere studentesse nigeriane che necessitano di vero aiuto e di vera compassione, non di slogan o pietà a tempo determinato.
L.A.B.
Pubblicato da
Muslima
alle
19:00
0
commenti
Etichette:
attualità,
donna,
donna musulmana,
du'a,
emergenze umanitarie
24 novembre 2013
Dedicato...
...ad uno speciale gruppo di sorelline e a tutti coloro che anelano ardentemente alla vista del Suo Volto.
Imparate l'Islam dai libri sorelline, imparate l'Islam dal Corano e dalla sunna, imparate l'Islam dalle storie dei sahaba e dai grandi sapienti che hanno fatto la storia dell'Islam. Non imparatelo dalle persone, non imitate MAI un comportamento se non siete certe faccia parte della giusta condotta islamica, e soprattutto non frequentate persone di dubbia moralità perchè l'amico diventa come l'amico... Mantenete il vostro cuore puro, e se fate sbagli come è umano che sia, fateli da voi e non prendeteli da altri, chè altrimenti non vi accorgereste che sono tali e non accorgendovene probabilmente non riuscireste a correggervi.
State attente, sorelline, la religione è ciò di più prezioso voi possediate, non svendetela per la dunya, e soprattutto cercate ogni giorno di riflettere su voi stesse e di migliorarvi, per Allah, poi per voi stesse e per le vostre famiglie. Dobbiamo anche essere un buon esempio per i nostri figli... Vorreste mai vostro malgrado insegnar loro un qualcosa che nell'Altra Vita sarà causa di sofferenza?
Camminate sul sentiero di Allah anche se a volte sarà difficile, impopolare o anche se qualcuno vorrà trascinarvene fuori. Resistete, difendete le vostre anime, Allah ta'Ala vi difenderà nel Giorno del Giudizio.
Che l'Altissimo protegga noi e le nostre famiglie dalla malattia, dalla miscredenza e dalla povertà, amin.
Imparate l'Islam dai libri sorelline, imparate l'Islam dal Corano e dalla sunna, imparate l'Islam dalle storie dei sahaba e dai grandi sapienti che hanno fatto la storia dell'Islam. Non imparatelo dalle persone, non imitate MAI un comportamento se non siete certe faccia parte della giusta condotta islamica, e soprattutto non frequentate persone di dubbia moralità perchè l'amico diventa come l'amico... Mantenete il vostro cuore puro, e se fate sbagli come è umano che sia, fateli da voi e non prendeteli da altri, chè altrimenti non vi accorgereste che sono tali e non accorgendovene probabilmente non riuscireste a correggervi.
State attente, sorelline, la religione è ciò di più prezioso voi possediate, non svendetela per la dunya, e soprattutto cercate ogni giorno di riflettere su voi stesse e di migliorarvi, per Allah, poi per voi stesse e per le vostre famiglie. Dobbiamo anche essere un buon esempio per i nostri figli... Vorreste mai vostro malgrado insegnar loro un qualcosa che nell'Altra Vita sarà causa di sofferenza?
Camminate sul sentiero di Allah anche se a volte sarà difficile, impopolare o anche se qualcuno vorrà trascinarvene fuori. Resistete, difendete le vostre anime, Allah ta'Ala vi difenderà nel Giorno del Giudizio.
Che l'Altissimo protegga noi e le nostre famiglie dalla malattia, dalla miscredenza e dalla povertà, amin.
Iscriviti a:
Post (Atom)