15 dicembre 2011

Il Razzismo che uccide.

Comunicato stampa Admi

Purtroppo sempre più di frequentemente  si sente parlare di episodi come quello avvenuto a Firenze lo scorso 13 Dicembre 2011, che riguarda l'uccisione di due uomini, venditori ambulanti senegalesi: Samb Modou, 40 anni e Diop Mor, 54. Ha sparato loro a sangue freddo un cittadino italiano, che si è detto appartenesse ad una corrente di estrema destra. L'uomo successivamente si è suicidato. Altri tre uomini, sempre del Senegal, sono rimasti feriti durante il secondo, successivo agguato, vittime a loro volta di un'insensata follia omicida. Alcuni di loro sono tutt'ora in gravissime condizioni. Gli auguriamo sinceramente che possano riprendersi presto dallo shock fisico ed emotivo che sono stati costretti a subire.

L'Italia non è un paese razzista, ci crediamo fermamente. Gli italiani in genere sono un popolo aperto, accogliente, che ha alle spalle un bagaglio culturale immenso, del quale fanno parte storie di emigrazione e allo stesso tempo di immigrazione. Ma ben sappiamo che negli ultimi anni in particolare in questo paese purtroppo sono venute sempre più alla ribalta, complici anche i media che amplificano determinate notizie spesso esponenzialmente, con il conseguente condizionamento diretto o meno dell'opinione pubblica, politiche inneggianti spesso e volentieri al razzismo e alla xenofobia, che hanno contribuito a creare un clima di forte tensione tra immigrati e non.

Fra l'altro da poco era avvenuto un altro vergognoso episodio accaduto a spese della comunità rom stanziata a Torino, a causa di una falsa accusa di stupro lanciata da una ragazzina sedicenne che si sentiva troppo oppressa dai genitori. Tutto ciò ha causato una rivolta di cittadini torinesi che ha colpito un'ignara comunità che ha visto distrutti dalle fiamme i luoghi in cui viveva.

L'Admi perciò si stringe sentitamente attorno alle famiglie delle vittime, porgendo loro sincere condoglianze, ed esprime la piena solidarietà alla comunità senegalese e a quella rom, augurandosi che fatti del genere non debbano mai più accadere nei confronti di nessun popolo, di nessuna etnia, di nessuna religione. Di nessun essere umano, insomma.

15/12/2011


Il Consiglio Direttivo dell’ADMI (membro dell’EFOMW)





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