27 gennaio 2011

Giudicare le persone come miscredenti è un’opinione religiosa che spetta solo ad Allah e al Suo Messaggero.

Da An-nisa:

La sentenza di Taif. 1999

I sapienti dell'islam, riunitisi a Taif, già nel 1999 emettevano una sentenza dura e definitiva su un tema spinoso e tragicamente confuso da molti degli stessi musulmani con il jihed islamico (...che è un'altra cosa! Si sappia!).

Il tema

Giudicare le persone miscredenti, organizzare attentati e tutto cio’ che ne consegue come effusione di sangue e distruzione di edifici.

La sentenza

1. Giudicare le persone come miscredenti è un’opinione religiosa che spetta solo ad Allah e al Suo Messaggero, come il lecito, l’illecito e l’obbligatorio spettano solo ad Allah e al Suo Messaggero (pace e benedizione su di lui).

2. Cio’ che deriva da questo credo sbagliato come l’autorizzazione a far scorrere il sangue, la violazione dell’onore, l’attacco a beni pubblici e privati, l’esplosione di abitazioni e veicoli, distruzione degli edifici, tutti questi atti e altri simili sono proibiti secondo l’unanimità dei musulmani, poiché costituiscono una violazione del diritto sacro di vivere, possedere dei beni, essere in pace e tranquillità e vivere la propria esistenza in sicurezza e serenità a casa propria, durante le uscite, e costituisce una violazione dei diritti generali che nessuno deve subire durante la vita.

3. L’Assemblea, dimostrando la gravità del giudicare le persone miscredenti senza alcuna prova tratta dal Libro di Allah o dalla Sunnah del Suo Messaggero (pace e benedizione su di lui), oltre alla gravità della generalizzazione di tale giudizio, visto cio’ che ne consegue come male e peccati, dimostrando tutto cio’, proclama che l’Islam non è responsabile di questo credo errato e che tutto quello che succede in alcuni paesi, come spargimento di sangue di innocenti, esplosione di abitazioni, di veicoli, di installazioni pubbliche e private, distruzione di edifici, sono tutti atti criminali di cui l’Islam è innocente. Si tratta di azioni portate avanti da certe persone dalle idee corrotte, dal credo deviato, che porteranno loro stessi la responsabilità del loro peccato e del loro crimine, senza che cio’ sia imputabile all’Islam, né ai musulmani ben guidati sulla via dell’Islam, che si attengono al Corano e alla Sunnah e si aggrappano alla corda di Allah. Si tratta di pura corruzione e di crimini che la legislazione islamica e la natura umana sana rigettano. I testi della legislazione islamica sono categorici sul carattere illecito di tali atti e mettono in guardia dal frequentare coloro che agiscono in tal modo.

I sapienti presenti

Presidente dell’Assemblea: ‘Abdel ‘Aziz ibn Abd Allah Ibn Baz

Membri:
Salih ibn Muhammad el Luhaydan
Abdallah Ibn Mani
Muhammad alUtahymin
Abdelaziz al Sheykh
Dott. Abdallah al Shaeykh
Abdallah el Turk
Abdelwahhab Abu Sulayman
Rachid Ibn Khunayn
Abdallah al Ghudayan
Nasser el Rachid
Muhammad el Badr
Muhammad al Sulayman
Dott. Salih al Atram
Muhammad Ibn Jubayr
Dott. Salih al Fawzan
Hasan al Atami
Muhammad al Subayyil
Abderrahman Al Marzuqi
Dott. Bakr Abu Zayd

Assemblea del Consiglio dei Grandi Sapienti, 49° incontro.
Taif 02.04.1999

Oh Allah...

Sono solo una musulmana. Che sbaglia credendo di far bene, che talvolta fa il bene credendo di sbagliare. Ma con un grande desiderio di salire più su, se l'Altissimo me lo concede.

Oh Allah, perdona i miei peccati, perdona la nostra umma, permettici di avere un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Fà di noi i Tuoi vicari, annoveraci tra coloro che trasmettono la Tua Parola e i Tuoi Insegnamenti nella maniera migliore per noi possibile, rendici forti e non superbi, rendici umili davanti al bene e invincibili davanti al male.

Nulla è facile, se non per Te.

Aiutaci, chè senza il Tuo Aiuto tutto è vano. Amin.

18 gennaio 2011

I trapianti nella religione islamica.

Dr. Rosario Pasquini Segretario del Centro Islamico di Milano e Lombardia

Nel nome di Allàh il sommamente Misericordioso il Clementissimo

Nella visione islamica della vita, del mondo e dell'uomo l'esistente visibile e invisibile è stato prodotto dal nulla da Dio con un atto della Sua volontà ed ha ricevuto da Dio le regole di esistenza. Iddio, quindi è l'unico Creatore e l'unico Legislatore dell'esistente. L'esistente, nel quale l'uomo vive, è costituito dall'uomo e da tutto ciò che uomo non è. La divisione è importante perché mentre tutto ciò che uomo non obbedisce meccanicamente alle leggi di Dio, l'uomo fa eccezione, poiché ha ricevuto in sorte da Dio un destino di vita ultraterrena, eterna in uno dei due luoghi che per essa sono stati creati e che sono il Paradiso e l'Inferno.

In funzione di questo destino di vita futura l'uomo ha ricevuto il libero arbitrio, sicché il suo vivere può essere coerente al codice di vita dato da Dio per conseguire il Paradiso, come può non esserlo, quando vive secondo un codice di vita diverso da quello dato da Dio. Iddio, sia gloria a Lui l'Altissimo, ha dato all'uomo norme di comportamento nella sua relazione con il suo Creatore, nelle sue relazioni con le creature umane, nelle sue relazioni con le creature non umane e con l'ambiente. Tutto è stato regolato e il comportamento conforme al Codice di norme di comportamento date da Dio è il contenuto comportamentale dell'Islàm.

Tutti i campi d'azione dell'uomo e tutte le sfere dell'attività umana hanno regolamenti divini per la realizzazione islamica dell'uomo nei comportamenti indicati da Dio: L'uomo, quindi, non è coatto all'obbedienza, come il resto del creato, ma è libero. La fonte normativa del comportamento umano che realizza l'armonia interiore, l'armonia con Dio, l'armonia con gli uomini e l'armonia con le altre creature e il creato è il Sublime Corano, che è la traduzione in realtà del Creato nei suoni e nei segni della lingua araba della I'Increata Parola di Dio, l'Eterno, inimitabile, immodificabile, i cui significati coprono in modo esplicito o in modo implicito tutti i possibili eventi di cui l'uomo è e sarà protagonista fino al giorno della resurrezione.

Tutto il possibile, quanto a comportamenti umani, è stato regolato nel testo Coranico, nel quale numerosi brani segnalano che il Profeta Muhàmmad, che Dio lo benedica e l'abbia in gloria, è investitodi un potere normativo, sicché obbedisce a Dio chi obbedisce a lui. E il Profeta, che Iddio lo benedica e l'abbia in gloria, ha dettato numerose norme di attuazione del Sublime Corano, che, in forza del richiamo coranico, hanno vigore di legge per il Musulmano. Nel Sublime Corano e nell'insegnamento del Profeta, che Iddio lo benedica e l'abbia in gloria, per effetto della delega normativa ricevuta da Dio, è indicato il criterio esegetico da seguire per enucleare dal testo coranico e dall'insegnamento del Profeta il regolamento per situazioni nuove per l'uomo, ma non ignote a Dio, non esplicitamente già regolate nel testo coranico, ma già implicite in esso. Le regole di condotta da seguire per gestire situazioni non presenti nel Sublime Corano e nella Nobile Sunna non sono "nuove" come emanazione, ma come attuazione.

Iddio ha dotato l'uomo del raziocinio che è lo strumento per mezzo del quale si estrae dalla normativa coranica la regola islamica, che governa una fattispecie nuova di attività, attraverso il ragionamento analogico.

I trapianti, quindi, come attività di recente apparizione nella vita dell'uomo, hanno ricevuto da Dio un regolamento, che prende forma normativa mediante i principi generali dell'ordinamento sciaraitico enunciati nel Sublime Corano e nell'insegnamento dottrinale del Profeta, che Allàh lo benedica e lo abbia in gloria, e nei suoi precetti.Nel Sublime Corano, Allàh, rifulga lo splendore della sua Luce, proclama che: Chiunque salvi la vita a un uomo è come se avesse salvato l'umanità intera. Il Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e lo abbia in gloria, disse: Non c'è malattia per cui Allàh non abbia creato il rimedio, tranne che per la morte.

Da numerose ayàt del Sublime Corano si evince che lo stato di necessità e l'interesse pubblico giustificano azioni, che sono normalmente illecite. Esempio: mangiare carne di porco, non essendo disponibile altro, per non morire di fame, così come bere bevande alcooliche, per non morire di sete, in mancanza di altra bevanda. In questa sede, una più approfondita dissertazione di ermeneutica in ordine alla posizione dell'Islàm nei confronti dei trapianti di organi, è ultronea, mentre perfettamente in tema è la disamina dei risultati della ricerca delle norme, che lo regolano. Diversi sono i casi.

Il primo caso è quello del trapianto di un organo nella stessa persona, come la pelle o la trasfusionedi sangue.Il secondo caso è quello del trapianto da un vivente ad altro vivente e in questo secondo caso si deve distinguere tra due tipi di organi.

Bisogna fare distinzione tra: 1. organo essenziale per la vita della persona; 2. organo non essenziale alla vita della persona. L' organo essenziale per la vita può essere: 1. unico, come il cuore e il fegato 2. doppio, come i reni. L'organo essenziale e indispensabile per la vita si può anche distinguere in: a) organo la cui presenza nel corpo è necessaria nella sua totalità perché irriproducibile b) organo che viene prodotto dal corpo, come il sangue c) organo che ha influenza sui geni, la parentela, la personalità del soggetto (testicoli, ovaie, apparato nervoso). Fatte le distinzioni di cui sopra possiamo dire, dal punto di vista sciaraitico quanto segue in ordine al trapianto:

1) E' permesso il trapianto di una parte del corpo di una persona in altra parte della stessa persona, quando il beneficio che deriva dal trapianto di una parte del corpo è maggiore del danno che deriva dal suo espianto, subordinatamente alla possibilità che con detta operazione si attivi la funzione svolta da un organo venuto a mancare, o venga riattivata la funzione di un organo presente, o eliminato un difetto, che possa causare un danno psicologico, o organico

2) E' permesso il trapianto da vivo a vivo di elementi del corpo che si rinnovano come il sangue e la pelle. Naturalmente, l'operazione è subordinata al consenso espresso dal soggetto "donatore", il quale deve essere in possesso pieno delle sue facoltà mentali.

3) E' permessa la utilizzazione, a scopo di impianto in una persona diversa, di parte del corpo ectomizzata per malattia, ma nella quale parte ectomizzata è presente una parte sana utilizzabile pertrapianto. Esempio: utilizzazione di una cornea sana di occhio asportato perché malato di tumore.

4) Non è lecito il trapianto di un organo necessario e indispensabile per vivere da un vivente, in quanto tale operazione, essendo causa di morte per il "donatore", configura un vero e proprio omicidio.

5) Non è lecito eseguire un trapianto di un organo da un vivente, quando I'espianto produce la perdita totale di una funzione essenziale della vita del "donatore", anche se non causa la morte. Esempio: tutte e due le cornee.

6) E' lecito il trapianto a un vivente di un organo espiantato da un morto, anche se si tratta di un organo necessario per la vita e svolga una funzione essenziale, a condizione che il defunto, da cui viene espiantato l'organo, abbia dato, quando era in vita, il suo consenso, o, quando ci sono i parenti, siano essi a dare il consenso, o, in mancanza di parenti, sia l'autorità.

La liceità del consenso per la donazione di un organo è un presupposto della liceità del trapianto, sicché è illecito il trapianto di organi che hanno formato oggetto di commercio, perché è illecita la disposizione della propria persona, o di parti di essa, a scopo di lucro. Non è, comunque, da escludere la liceità di eventuali donazioni, o riconoscimenti, che l'usufruente dell' organo elargisca a titolo di donativo e non come corrispettivo di una transazione commerciale. Riguardo agli organidell'apparato sessuale bisogna distinguere tra:

1 . Organi che trasmettono le caratteristiche genetiche

2. Organi che non trasmettono le caratteristiche.

E' illecito il trapianto dei testicoli e delle ovaie, poiché questi due organi continuano, nel corpo in cui sono stati trapiantati, le caratteristiche ereditarie della persona da cui provengono, mentre è lecito il trapianto di quelle parti che non trasmettono caratteristiche genetiche, condizionatamente al rispetto delle regole relative al consenso e alla gratuità.

Per quanto riguarda il sistema nervoso il trapianto di cellule di esso nello stesso corpo è lecito.Per quanto riguarda il prelievo di cellule dal feto, il trapianto non è proibito, se ci sono possibilità diriuscita e non c'è un impedimento sciaraitico. Se la fonte del tessuto di cellule viventi da trapiantare è il cervello di feto, che ha più di 10-1 1 settimane, si distinguono i seguenti casi:

1) E' illecito il trapianto di cellule cerebrali, prelevate direttamente dal feto nel l'utero, causando con l'apertura di esso, la morte del feto.

2) E' lecito, invece, quando il prelievo avviene su feto disponibile a causa di aborto naturale, o non provocato, oppure di un aborto a scopo terapeutico, cioè dell'aborto nell'alternativa tra salvare la vita della madre o quella del nascituro.

E' lecito, in prospettiva, il trapianto di cellule cerebrali coltivate in vitro per la loro utilizzazione a richiesta, sempre che le cellule di cui trattasi siano state acquisite in modo sciaraitico. Nel caso che si verifichi la nascita di una creaturina senza cervello completo, non si possono prelevare dal suo corpo degli organi fino a che non ne sia stata accertata la morte e per l'espianto degli organi è necessario il consenso dei genitori.

Non è sciaraiticamente proibito fare in modo che il neonato cerebromancante sia mantenuto in vita artificialmente per conservare i suoi organi in vista di un trapianto imminente. Ci sono altre norme che regolano la donazione degli organi:

1) Rispetto della volontà del donatore, se il donatore ha espresso la sua volontà di donare i suoiorgani a una persona, o quella dei suoi eredi, che abbiano indicato una persona precisa come destinataria della donazione

2) Se il defunto ha indicato la persona destinataria dei suoi organi post-mortem per testamento, gli eredi non possono cambiare destinatario

3) Nel caso che la legge preveda che in caso di mancanza di testamento, o donazione, o non ci sia dichiarazione di rifiuto, si debba presumere il consenso, in questo caso l'assenza di dichiarazione dirifiuto si considera consenso e il trapianto puٍò essere eseguito.

Questo, in sintesi, è quanto prevede I'Islàm in ordine al trapianto di organi, secondo l'interpretazione prevalente dei giurisperiti musulmani, che derivano le regole del trapianto dalla lettura del Sublime Corano e dagli insegnamenti del Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria. E la Lode appartiene ad Allah II padrone e Signore di tutto ciò che esiste.

10 gennaio 2011

(Sono razzista)

E' che quando ti invitano a parlare di Islam ci vai volentieri, soprattutto se si tratta di scuole,

(sono razzista)

anche se ti trovi davanti giovani un po' scalmanati ed irrequieti.

(Sono razzista)

L'importante è che comunque almeno qualcuna delle parole che utilizzi per parlar loro

(sono razzista)

gli rimanga in mente.

(Sono razzista)

I ragazzi hanno menti fresche, sono svegli,

(sono razzista)

ci vuol poco in fondo per creare un rapporto con loro

(sono razzista)

anche se, a dire il vero,

(sono razzista)

gli insegnanti talvolta non ti aiutano un gran chè.

(Sono razzista)

Perciò non sempre interagire con loro è semplice.

(sono razzista)

Comunque queste credo siano occasioni da non sprecare.

(sono razzista)

Parlare con i giovani dell'Islam e della nostra normalità identica alla loro, per certi versi,

(sono razzista)

credo sia fondamentale

(sono razzista)

perchè potrebbe essere un modo per aiutarli

(sono razzista)

dando loro uno strumento di conoscenza in più

(sono razzista)

che forse gli servirà quando saranno adulti per interagire con chi appartiene ad altre etnie ad altre religioni.

(Sono razzista)

Però nonostante tutti i buoni propositi

(sono razzista)

spesso e volentieri del lavoro di settimane

(sono razzista)

rimane ben poco

(sono razzista)

e quel rapporto che magari speravi di creare

(sono razzista)

in realtà non andrà mai ad esistere.

(Sono razzista)

Ti rimane un po' di amaro in bocca alla fine

(sono razzista)

non perchè ci si aspetti in fondo chissà cosa da ragazzi così giovani

(sono razzista)

ma perchè tutto ti puoi aspettare da un ragazzino di 12 anni

(sono razzista)

tranne che ti dica

"tanto io sono razzista verso i musulmani!"

Lo so, è un ragazzino, e probabilmente non è lui in sè il problema. Ragazzino che fra l'altro ha una situazione familiare non facile. Ma è il contorno che mi fa pensare, e che mi fa tornare in mente più e più volte quelle sue poche, chiare parole... "Sono razzista..." Sono quasi certa che non lo capisce ancora a fondo il significato di una frase del genere, ma evidentemente ha un ambiente attorno a  sè che invece vive radicato in questo genere di idee. E come lui chissà quanti altri crescono in famiglie simili... Ciò che aggrava il tutto, poi, è il fatto che l'insegnante non lo abbia redarguito, anzi, ha preso coscienza del fatto dicendo: "Eh, lui è così, è razzista..."... Sarà che io ho una concezione diversa di insegnamento però... Ma in fondo non me la prendo nemmeno con questa insegnante, povera donna, magari semplicemente non vuole aver problemi con i genitori... Però... Però... Lui magari ora non è "pienamente" razzista, ma se continua così lo sarà. E come lui chissà quanti altri...

Tanti, altri.

Proprio oggi leggevo commenti di cattolici che di solito fanno buon viso e moine varie a noi musulmani, che ci parlano con gentilezza, modi amichevoli e aperti che inneggiavano ad un articolo della fu Fallaci...

Ma che gente è questa, che modi di fare sono? Che falsità è insita nella loro mente? Come fai a fingere di essere chi non sei? Io sì, sono amichevole con tutti, però se te la devo dire te la dico. Mi ritengo una persona sincera, pure troppo talvolta, perchè mi si legge in faccia quando qualcosa mi infastidisce. E tu, amico, invece fingi di interloquire con interesse con me e poi lodi scritti del genere inneggiando al diritto al crocifisso nelle scuole (ribadisco, e chi lo tocca??)?

Tanti giri di parole e voli - com'è che si dice? - pindarici per poi arrivare a questa conclusione:

forse è meglio il dodicenne che in faccia ti dice, ferendoti non personalmente ma perchè sei parte di un'intera comunità nella quale è inserita anche la tua famiglia

"Sono razzista"...

Almeno lui non finge.

Se però gli si insegnasse a non esserlo, razzista, forse in futuro avremmo un ipocrita o un odiatore in meno, no?

Guerrilla Radio e Infopal.

Per non dimenticare la Palestina.

http://guerrillaradio.iobloggo.com/

http://www.infopal.it/