29 ottobre 2010

Avere a che fare con Halloween: 13 consigli per i genitori.

"Supponiamo che i vostri bambini tornino a casa la sera di Halloween (31 Ottobre) e vi preghino di andare a fare "Dolcetto o scherzetto". Non stanno più nella pelle per il desiderio di avere tutti i bubble gum, i lecca-lecca e le altre caramelle, per non parlare del travestirsi da Pokemon o da strega come il resto dei loro amici.
Osservate tutto questo con sgomento. Sapendo che Halloween ha a che fare con lo shirk (associare partners ad Allah) volete puntare i piedi una volta per tutte e non permettere ai ragazzi di uscire durante quella serata.

Questi sono dei suggerimenti per affrontare il trambusto Halloween.

1. Capire esattamente cos'è Halloween.

Troppo spesso, i genitori stessi brancolano nel buio riguardo ai retroscena di occasioni e festività come Halloween. Non pensate che sia una questione triviale. Una volta che avrete compreso perchè Halloween viene celebrato, ci penserete due volte riguardo al farvi partecipare i vostri figli. Infatti, ogni genitore che sta cercando di crescere suo figlio come un individuo consapevole nei confronti di Dio obietterà alla celebrazione dell'occasione. Spendete un'ora in biblioteca cercando nell'enciclopedia. Per avere una prospettiva islamica, date un'occhiata ai miti festivi. Se ne discutete con i vostri figli utilizzando informazioni corrette, e loro riusciranno quindi a comprendere che sapete di cosa state parlando, loro potrebbero addirittura essere d'accordo con voi nel non partecipare al rituale.

2. Parlatene loro come minimo un paio di settimane prima.

Questo viene reso più semplice dal fatto che le vendite dei dolciumi e dei costumi per Halloween già sono in corso, e il rituale annuale dei film horror è già in televisione. Quindi l'atmosfera è giusta per far sedere Aisha o Ali e avere con loro una discussione su Halloween. Parlando di ciò che accadrà la mattina del 31 Ottobre adesso, darà loro un po' di tempo per pensarci a fondo, e di abituarsi all'idea di non dover andare a fare "Dolcetto o scherzetto" solo perchè i loro amici lo fanno.

3. Spiegate razionalmente che noi abbiamo le nostre festività.

Parlare di Halloween in un contesto infuocato del tipo "Questi non musulmani sono così cattivi!" non aiuterà Aisha o Ali a capire perchè non dovrebbero parteciparvi.  I vostri isterismi li accecheranno di fronte alla realtà. Invece, spiegate loro che ogni gruppo o cultura ha le proprie celebrazioni, e noi, come musulmani, abbiamo le nostre. Halloween è una festa pagana. Quando arriva l'Aid, questa è la nostra festività. Spiegate con calma che cos'è, sottolineatene i suoi pericoli, e lasciate che i vostri figli ci pensino sopra.

4. Menzionate gli altri pericoli di Halloween.

Storie dell'orrore su lame di rasoio nascoste nelle mele (candite, che regalano per la festa, N.D.T.), lassativi donati al posto del cioccolato a chi fa "Dolcetto o scherzetto", o i pericoli della strada possono essere menzionati, ma non rendeteli il fulcro delle ragioni per cui voi obiettate su Halloween.

5. Spiegate che ognuna delle nostre festività ha un significato.

Ricordate ai vostri figli che per i musulmani le festività hanno sempre un significato buono e positivo. Per esempio, a l'Aid Al Fitr, noi celebriamo la nostra gioia di aver digiunato durante il mese benedetto di Ramadan, che è un periodo durante il quale ci sforziamo di avvicinarci di più ad Allah e di essere musulmani migliori. Halloween, invece, viene in parte celebrato per ricordare Shaithan (Satana), che è male, che tutti dovrebbero evitare, e dal quale cercare rifugio in Allah.

6. Enfatizzare il fatto che non c'è nulla di male nell'essere differenti.

Questo punto è cruciale perchè ci saranno altre occasioni e attività scolastiche nella loro vita alle quali i bambini musulmani non dovranno partecipare. Questo non significa permanente esclusione da tutte le scuole e/o attività, ma significa che come musulmani loro possono prendere ciò che è buono, ma devono anche imparare a respingere ciò che è male in maniera saggia.

7. Incontrate gli insegnanti dei vostri figli per parlarne.

Organizzate un incontro per parlare di Halloween e delle festività alle quali voi, come musulmani, non volete che i vostri figli siano coinvolti. Ma parlate anche delle attività che voi raccomandereste o approvereste, e discutete delle festività islamiche. Offritevi come volontari per andare, durante Ramadan, a distribuire cibo ai bambini durante una presentazione sul significato di questo mese per i musulmani, per esempio.

8. Non mandateli a scuola il giorno di Halloween se c'è in programma una festa.

Se l'insegnante ha programmato una festa per Halloween, semplicemente non mandate Ali o Aisha a scuola, quel giorno. Comunque, se lo fate, scrivete una lettera o una breve nota all'insegnante e/o al preside spiegando perchè vostro figlio o vostra figlia non andranno a scuola quel giorno.

9. Portateli a casa di un amico musulmano ad Halloween.

Non rendetela un'occasione speciale. Se voi regolarmente frequentate famiglie musulmane e i vostri figli sono amici con i loro figli, andate a far loro visita o invitateli per giocare o uscire. Questo li potrà distrarre dall'isteria Halloween che avviene fuori.

10. Portateli fuori per una ciambella.

O per qualsiasi altra cosa halal, così non sarete a casa quando chi verrà per fare "Dolcetto o scherzetto" busserà alla vostra porta; ciò aiutebbe a sostenere l'isteria Halloween.

11. Spegnete le luci, chiudete le finestre e spiegate il perchè ai vostri vicini (questo vale per l'America e per altri paesi che lo festeggiano).

Spegnendo le luci si darà il messaggio che quella casa davvero non è interessata ad Halloween. Chiudere le finestre potrebbe essere necessario, dato che gettare uova contro le case di coloro che non hanno regalato caramelle non è raro in quel periodo. Spiegate ai vostri vicini cos'è Halloween mettendo una breve nota gentile sulla vostra porta che riguarda il perchè voi non celebrate questa festività. Shaema Imam, per esempio, durante un Halloween, ha applicato una nota decorativa sulla sua porta dicendo ai propri vicini che lei non supportava la pseudo-satanica glorificazione del male rappresentata da Halloween. Comunque ha anche detto che è ottimo stabilire una cooperazione con i propri vicini per promuovere la sicurezza durante Halloween (ci sono stati sforzi nella sua zona per garantire ai bambini di fare "Dolcetto o scherzetto" in sicurezza). Imam non ricevette nessun commento, ma nemmeno nessuno colpì la sua casa con delle uova, ha raccontato.

12. Spargi la voce: du e o tre settimane prima organizzate un seminario.

Questo per mamme e papà musulmani, e per i loro figli più giovani. Il seminario dovrebbe presentare esattamente ciò che Halloween è in realtà e cosa possono fare in proposito i genitori musulmani. Mentre ciò avviene, i bambini potrebbero giocare assieme, accuditi da baby sitters. Questo sarà utile per informare le madri e i padri, e allo stesso tempo per dare ai figli un'opportunità di divertimento (e magari darà modo di organizzare un invito in modo che si possano evitare le follie della notte di Halloween - vedere il suggerimento n. 9).

13. Mantenete le vostre promesse su l'aid.

Per un certo numero di giovani musulmani che sono cresciuti in Occidente, l'Aid talvolta è un giorno come un altro, con genitori che nemmeno si prendono una vacanza dal lavoro. In altri casi, con dei genitori che si prendono una giornata libera, il rituale è lo stesso: ci si alza, si indossano vestiti nuovi, si guida verso la sala di preghiera, si prega, non si capisce realmente ciò che sta avvenendo, ci si abbraccia, ci si augura Aid Mubarak, si torna a casa, si mangia cibo "etnico", si ricevono soldi (come regalo). Non c'è da meravigliarsi se gli occhi dei nostri figli brillano quando vedono le luci di Natale, i regali confezionati e sentono parlare dei giochi e dei divertimenti di Halloween. Rendete l'Aid speciale. Non rendetelo invitante solo durante Halloween per convincere i ragazzi a non parteciparvi rompendo poi la vostra promessa. A l'Aid portateli alla preghiera comunitaria, portateli fuori nei locali ove si tengono feste o al parco divertimenti. Organizzate un raduno e invitate i loro amici. Le possibilità di divertimenti halal ci sono. Lo dobbiamo ai nostri figli, se vogliamo che rimangano musulmani e fieri di esserlo, celebrate le occasioni della vita che contano davvero per noi, come i due Aid."


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24 ottobre 2010

10 Strategie della Manipolazione.

"Un Chomsky apocrifo. Alla maniera di Noam Chomsky vengono descritte le “10 Strategie della Manipolazione” sociale attraverso i mass media.

1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….

7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa."

Fonte 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANONIMO

E venitemi a dire che non è quello che sta succedendo da un bel po' d'anni a questa parte... Svegliamoci, gente!

16 ottobre 2010

Il risultato di un mondo senza Dio.

Voglio parlare di Sara, oggi. Una giovane, innocente (si intravedeva, dai suoi occhi, che era innocente...) ragazza, vittima di una morte inconcepibile e di una mancanza di rispetto tale nei confronti delle sue povere spoglie inanimate che non vi sono parole sufficientemente significative per descrivere tutto l'orrore che suscitano. Vittima di un omicidio, commesso da suo zio, la persona che l'avrà probabilmente vista nascere, crescere. Che in parte forse l'avrà educata, nutrita, aiutata. Uno zio che, una volta vista davanti a sè come una giovane e graziosa donna l'ha insidiata nella maniera peggiore, come nessun uomo dovrebbe mai fare con nessuna donna. E men che meno, perchè è disgustosamente peggio, con la propria nipote.

Sara era una ragazzina che aveva probabilmente tanti sogni e tante speranze, che desiderava andar via dal suo piccolo, spoglio paese e vivere una vita, agli occhi di un'adolescente, degna di essere vissuta. Magari in una grande città, magari con un bel retribuito lavoro, e una persona accanto con la quale formarsi una famiglia, un giorno.

Una ragazza come tante, cresciuta come tante, nella probabile indifferenza dei suoi sentimenti da parte della propria famiglia, con la quale evidentemente comunicava poco e male. Una famiglia che l'avrà sì cresciuta, ma l'avrà davvero educata, consolata, ascoltata nei momenti di difficoltà? Questa famiglia avrà capito quando nel suo vissuto c'era stato qualcosa che non andava? Aveva notato il suo malessere quando le era capitato di subire qualcosa di spiacevole, si rendevano conto che le persone che aveva accanto (spesso maggiorenni, fra l'altro, lei, che aveva solo 15 anni) non erano adatte a lei?

Sarà riuscita questa ragazza, un giorno fra gli altri, a prendere da parte la sua mamma e a dirle "Guarda, lo zio..." oppure "Sai, mia cugina non mi è così solidale come sembra..."... Perchè le avvisaglie di quel che le è successo, a veder da fuori, c'erano tutte.

Quella bestia schifosa dello zio l'aveva già insidiata in precedenza, e aveva anche avuto problemi con questa cugina dalla quale era strettamente dipendente, a quanto pare, il giorno prima della sua scomparsa. E' vero, un litigio tra ragazze, tra amiche, tra cugine può capitare. Però per logica se un litigio avviene ciò è sintomo di disaccordo, e il disaccordo spesso e volentieri non nasce da un momento all'altro. Ci saranno state in precedenza altre questioni fra loro, altre tensioni, momenti di nervosismo causati magari da un disagio di Sara nei confronti di un qualcosa che ha tentato di comunicare alla cugina la quale, anzichè aiutarla e sostenerla, a vedere i risultati ha ben pensato o di ignorare o peggio di aumentare con la sua indifferenza e con il suo appoggio, volontario o meno, ciò che di peggio può subire una ragazzina di quell'età: la perversa fissazione di uno zio nei confronti di una nipote.

Immagino anche che questa ragazza, Sabrina, essendo stato il padre al centro della vicenda si sia trovata a sua volta in una situazione non facile, però... Però... Come ha potuto, come ha potuto fare una cosa del genere? Proprio quest'oggi si è saputo che ha partecipato all'omicidio, che è stata lei a tenere ferma Sara mentre lui la uccideva... E mentre lui, suo padre, abusava, da morta, di Sara Sabrina dov'era? AstaghfiruLlah, Dio ci perdoni, che schifo, che orrore... Che demoniache, perverse e senza Dio azioni...

Questi, questi astaghfiruLlah sono i risultati di un mondo senza regole, senza valori, senza religione, senza sottomissione all'Altissimo.

Credete forse che questo essere immondo dello zio con la sua immonda figlia abbiamo avuto timore nel cuore verso il Creatore mentre compivano queste azioni? O stavano semplicemnte ascoltando il sussurro di Satana in quel frangente? Perchè sì, cari lettori, il sussurro di Satana non lo senti con le orecchie, ma lo senti con le membra, lo senti attraverso l'incapacità di mostrare empatia e compassione nonchè amore puramente parentale per una ragazzina, lo senti attraverso il non essere in grado reprimere gli istinti immondi, lesionisti ed autolesionisti, attraverso la mancanza dell'ovvio, naturale e Umano, nel nobile senso del termine, impulso di bloccare ancor prima che si palesi un malato desiderio criminale e violento.

Solo persone senza Dio possono commettere azioni simili. Solo persone senza Dio.

Solo la sottomissione alla Volontà dell'Altissimo salverà il genere umano dalla putrefazione dell'anima.

Salvatevi, e salvate i vostri figli.

Sara, fermata la cugina

06 ottobre 2010

04 ottobre 2010

European muslim network, "Contro i matrimoni forzati".

"Nessuna costrizione matrimoniale potrà mai essere giustificata come derivante dall'islam. La tragedia avvenuta ieri a Modena sembra configurarsi drammaticamente nell'ambito di consuetudini purtroppo ancora presenti in molti paesi del mondo e radicate nel sentire di taluni musulmani.

La più pura e corretta Tradizione musulmana ci riferisce la netta condanna di questa pratica tribale da parte del Profeta Muhammad e la giurisprudenza islamica, dal canto suo, ha stabilito che la libera scelta dei nubendi fosse condizione ineludibile, fondante la legittimità del matrimonio.

Per opporsi ad una pratica inumana e antislamica l'EMN (European muslim network) ha lanciato, fin dal 2007, una campagna di sensibilizzazione verso quelle aree culturali potenzialmente più esposte al fenomeno, campagna che l'UCOII ha fatto sua e inserita nel programma della nuova direzione eletta nel marzo di quest'anno. Ci auguriamo che il violento riproporsi di questa, che non esitiamo a definire una vera piaga culturale producente sanguinose conseguenze, possa muovere le associazioni dei musulmani presenti sul territorio nazionale ad una maggiore attenzione e attività per prevenire ed eliminare infine siffatti tragici accadimenti."

Patrizia Khadija Dal Monte, vice presidente UCOII
Responsabile italiana della Campagna Europea "Contro i matrimoni forzati"

02 ottobre 2010

Maria figlia di Imran (madre di Gesù, su di loro la pace).

"Maria è la "First lady", la migliore fra tutte le donne. At-Tabarani ha riportato da Jabir che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto:

"Le leaders, dopo Maria figlia di Imran, fra le donne del Paradiso saranno Fatima, Khadija ed Asiya, la moglie del Faraone".

La ragione per la quale Maria è considerata essere la migliore fra tutte le donne è chiaramente affermata nel Corano:

"E quando gli angeli dissero: “In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo".
(Sura Al Imran, 42)

Come non potrebbe essere la migliore delle donne quando Allah l'Onnipotente ha chiaramente affermato:

"L'accolse il suo Signore di accoglienza bella, e la fece crescere della migliore crescita. L'affidò a Zaccaria e ogni volta che egli entrava nel santuario trovava cibo presso di lei. Disse: “O Maria, da dove proviene questo?”. Disse: “Da parte di Allah”. In verità Allah dà a chi vuole senza contare".
(Sura Al Imran, 37)

Queste quattro donne sono bellissimi esempi di perfette, virtuose donne. Maria figlia di Imran è lodata da Allah nel Corano:

"E Maria, figlia di Imrân, che conservò la sua verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote".
(Sura Al Tahrim, 12)

Tratto da un articolo del Dr. Umar S. Al-Ashqar professore di Sha'ria - Università della Giordania.