18 gennaio 2011

I trapianti nella religione islamica.

Dr. Rosario Pasquini Segretario del Centro Islamico di Milano e Lombardia

Nel nome di Allàh il sommamente Misericordioso il Clementissimo

Nella visione islamica della vita, del mondo e dell'uomo l'esistente visibile e invisibile è stato prodotto dal nulla da Dio con un atto della Sua volontà ed ha ricevuto da Dio le regole di esistenza. Iddio, quindi è l'unico Creatore e l'unico Legislatore dell'esistente. L'esistente, nel quale l'uomo vive, è costituito dall'uomo e da tutto ciò che uomo non è. La divisione è importante perché mentre tutto ciò che uomo non obbedisce meccanicamente alle leggi di Dio, l'uomo fa eccezione, poiché ha ricevuto in sorte da Dio un destino di vita ultraterrena, eterna in uno dei due luoghi che per essa sono stati creati e che sono il Paradiso e l'Inferno.

In funzione di questo destino di vita futura l'uomo ha ricevuto il libero arbitrio, sicché il suo vivere può essere coerente al codice di vita dato da Dio per conseguire il Paradiso, come può non esserlo, quando vive secondo un codice di vita diverso da quello dato da Dio. Iddio, sia gloria a Lui l'Altissimo, ha dato all'uomo norme di comportamento nella sua relazione con il suo Creatore, nelle sue relazioni con le creature umane, nelle sue relazioni con le creature non umane e con l'ambiente. Tutto è stato regolato e il comportamento conforme al Codice di norme di comportamento date da Dio è il contenuto comportamentale dell'Islàm.

Tutti i campi d'azione dell'uomo e tutte le sfere dell'attività umana hanno regolamenti divini per la realizzazione islamica dell'uomo nei comportamenti indicati da Dio: L'uomo, quindi, non è coatto all'obbedienza, come il resto del creato, ma è libero. La fonte normativa del comportamento umano che realizza l'armonia interiore, l'armonia con Dio, l'armonia con gli uomini e l'armonia con le altre creature e il creato è il Sublime Corano, che è la traduzione in realtà del Creato nei suoni e nei segni della lingua araba della I'Increata Parola di Dio, l'Eterno, inimitabile, immodificabile, i cui significati coprono in modo esplicito o in modo implicito tutti i possibili eventi di cui l'uomo è e sarà protagonista fino al giorno della resurrezione.

Tutto il possibile, quanto a comportamenti umani, è stato regolato nel testo Coranico, nel quale numerosi brani segnalano che il Profeta Muhàmmad, che Dio lo benedica e l'abbia in gloria, è investitodi un potere normativo, sicché obbedisce a Dio chi obbedisce a lui. E il Profeta, che Iddio lo benedica e l'abbia in gloria, ha dettato numerose norme di attuazione del Sublime Corano, che, in forza del richiamo coranico, hanno vigore di legge per il Musulmano. Nel Sublime Corano e nell'insegnamento del Profeta, che Iddio lo benedica e l'abbia in gloria, per effetto della delega normativa ricevuta da Dio, è indicato il criterio esegetico da seguire per enucleare dal testo coranico e dall'insegnamento del Profeta il regolamento per situazioni nuove per l'uomo, ma non ignote a Dio, non esplicitamente già regolate nel testo coranico, ma già implicite in esso. Le regole di condotta da seguire per gestire situazioni non presenti nel Sublime Corano e nella Nobile Sunna non sono "nuove" come emanazione, ma come attuazione.

Iddio ha dotato l'uomo del raziocinio che è lo strumento per mezzo del quale si estrae dalla normativa coranica la regola islamica, che governa una fattispecie nuova di attività, attraverso il ragionamento analogico.

I trapianti, quindi, come attività di recente apparizione nella vita dell'uomo, hanno ricevuto da Dio un regolamento, che prende forma normativa mediante i principi generali dell'ordinamento sciaraitico enunciati nel Sublime Corano e nell'insegnamento dottrinale del Profeta, che Allàh lo benedica e lo abbia in gloria, e nei suoi precetti.Nel Sublime Corano, Allàh, rifulga lo splendore della sua Luce, proclama che: Chiunque salvi la vita a un uomo è come se avesse salvato l'umanità intera. Il Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e lo abbia in gloria, disse: Non c'è malattia per cui Allàh non abbia creato il rimedio, tranne che per la morte.

Da numerose ayàt del Sublime Corano si evince che lo stato di necessità e l'interesse pubblico giustificano azioni, che sono normalmente illecite. Esempio: mangiare carne di porco, non essendo disponibile altro, per non morire di fame, così come bere bevande alcooliche, per non morire di sete, in mancanza di altra bevanda. In questa sede, una più approfondita dissertazione di ermeneutica in ordine alla posizione dell'Islàm nei confronti dei trapianti di organi, è ultronea, mentre perfettamente in tema è la disamina dei risultati della ricerca delle norme, che lo regolano. Diversi sono i casi.

Il primo caso è quello del trapianto di un organo nella stessa persona, come la pelle o la trasfusionedi sangue.Il secondo caso è quello del trapianto da un vivente ad altro vivente e in questo secondo caso si deve distinguere tra due tipi di organi.

Bisogna fare distinzione tra: 1. organo essenziale per la vita della persona; 2. organo non essenziale alla vita della persona. L' organo essenziale per la vita può essere: 1. unico, come il cuore e il fegato 2. doppio, come i reni. L'organo essenziale e indispensabile per la vita si può anche distinguere in: a) organo la cui presenza nel corpo è necessaria nella sua totalità perché irriproducibile b) organo che viene prodotto dal corpo, come il sangue c) organo che ha influenza sui geni, la parentela, la personalità del soggetto (testicoli, ovaie, apparato nervoso). Fatte le distinzioni di cui sopra possiamo dire, dal punto di vista sciaraitico quanto segue in ordine al trapianto:

1) E' permesso il trapianto di una parte del corpo di una persona in altra parte della stessa persona, quando il beneficio che deriva dal trapianto di una parte del corpo è maggiore del danno che deriva dal suo espianto, subordinatamente alla possibilità che con detta operazione si attivi la funzione svolta da un organo venuto a mancare, o venga riattivata la funzione di un organo presente, o eliminato un difetto, che possa causare un danno psicologico, o organico

2) E' permesso il trapianto da vivo a vivo di elementi del corpo che si rinnovano come il sangue e la pelle. Naturalmente, l'operazione è subordinata al consenso espresso dal soggetto "donatore", il quale deve essere in possesso pieno delle sue facoltà mentali.

3) E' permessa la utilizzazione, a scopo di impianto in una persona diversa, di parte del corpo ectomizzata per malattia, ma nella quale parte ectomizzata è presente una parte sana utilizzabile pertrapianto. Esempio: utilizzazione di una cornea sana di occhio asportato perché malato di tumore.

4) Non è lecito il trapianto di un organo necessario e indispensabile per vivere da un vivente, in quanto tale operazione, essendo causa di morte per il "donatore", configura un vero e proprio omicidio.

5) Non è lecito eseguire un trapianto di un organo da un vivente, quando I'espianto produce la perdita totale di una funzione essenziale della vita del "donatore", anche se non causa la morte. Esempio: tutte e due le cornee.

6) E' lecito il trapianto a un vivente di un organo espiantato da un morto, anche se si tratta di un organo necessario per la vita e svolga una funzione essenziale, a condizione che il defunto, da cui viene espiantato l'organo, abbia dato, quando era in vita, il suo consenso, o, quando ci sono i parenti, siano essi a dare il consenso, o, in mancanza di parenti, sia l'autorità.

La liceità del consenso per la donazione di un organo è un presupposto della liceità del trapianto, sicché è illecito il trapianto di organi che hanno formato oggetto di commercio, perché è illecita la disposizione della propria persona, o di parti di essa, a scopo di lucro. Non è, comunque, da escludere la liceità di eventuali donazioni, o riconoscimenti, che l'usufruente dell' organo elargisca a titolo di donativo e non come corrispettivo di una transazione commerciale. Riguardo agli organidell'apparato sessuale bisogna distinguere tra:

1 . Organi che trasmettono le caratteristiche genetiche

2. Organi che non trasmettono le caratteristiche.

E' illecito il trapianto dei testicoli e delle ovaie, poiché questi due organi continuano, nel corpo in cui sono stati trapiantati, le caratteristiche ereditarie della persona da cui provengono, mentre è lecito il trapianto di quelle parti che non trasmettono caratteristiche genetiche, condizionatamente al rispetto delle regole relative al consenso e alla gratuità.

Per quanto riguarda il sistema nervoso il trapianto di cellule di esso nello stesso corpo è lecito.Per quanto riguarda il prelievo di cellule dal feto, il trapianto non è proibito, se ci sono possibilità diriuscita e non c'è un impedimento sciaraitico. Se la fonte del tessuto di cellule viventi da trapiantare è il cervello di feto, che ha più di 10-1 1 settimane, si distinguono i seguenti casi:

1) E' illecito il trapianto di cellule cerebrali, prelevate direttamente dal feto nel l'utero, causando con l'apertura di esso, la morte del feto.

2) E' lecito, invece, quando il prelievo avviene su feto disponibile a causa di aborto naturale, o non provocato, oppure di un aborto a scopo terapeutico, cioè dell'aborto nell'alternativa tra salvare la vita della madre o quella del nascituro.

E' lecito, in prospettiva, il trapianto di cellule cerebrali coltivate in vitro per la loro utilizzazione a richiesta, sempre che le cellule di cui trattasi siano state acquisite in modo sciaraitico. Nel caso che si verifichi la nascita di una creaturina senza cervello completo, non si possono prelevare dal suo corpo degli organi fino a che non ne sia stata accertata la morte e per l'espianto degli organi è necessario il consenso dei genitori.

Non è sciaraiticamente proibito fare in modo che il neonato cerebromancante sia mantenuto in vita artificialmente per conservare i suoi organi in vista di un trapianto imminente. Ci sono altre norme che regolano la donazione degli organi:

1) Rispetto della volontà del donatore, se il donatore ha espresso la sua volontà di donare i suoiorgani a una persona, o quella dei suoi eredi, che abbiano indicato una persona precisa come destinataria della donazione

2) Se il defunto ha indicato la persona destinataria dei suoi organi post-mortem per testamento, gli eredi non possono cambiare destinatario

3) Nel caso che la legge preveda che in caso di mancanza di testamento, o donazione, o non ci sia dichiarazione di rifiuto, si debba presumere il consenso, in questo caso l'assenza di dichiarazione dirifiuto si considera consenso e il trapianto puٍò essere eseguito.

Questo, in sintesi, è quanto prevede I'Islàm in ordine al trapianto di organi, secondo l'interpretazione prevalente dei giurisperiti musulmani, che derivano le regole del trapianto dalla lettura del Sublime Corano e dagli insegnamenti del Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria. E la Lode appartiene ad Allah II padrone e Signore di tutto ciò che esiste.

8 commenti:

marydudu ha detto...

as salamu aleykom sorella....questo articolo mi ha tolto un grande dubbio che avevo: posso donare i miei organi dopo la mia morte o no? grazie a questo articolo ora lo so...

Muslima ha detto...

Wa alaykum salam sorella, sì, secondo shaikh Pasquini si può... A onor del vero, ti segnalo che altri sapienti sono di opinioni differenti, in ogni caso ogni credente sceglie secondo coscienza e buona intenzione quel che ritiene più corretto...
A presto, salam alaykum ;)

Anonimo ha detto...

Salem,

il nostro fratello Abdurrahman è una brava persona, ma non ha nessuna competenza per fare fatwa, lui stesso non si considera sapiente, quindi, un articolo del genere, privo di ogni referenza ad eventuali sapienti, non ha nessun peso!
dico questo perchè la verità è più cara delle persone, non è per denigrarlo, no, ma bisogna dar merito alle persone per le loro competenze.

Salem.

Muslima ha detto...

Salam alaykum (fratello, vero? Penso di aver capito chi sei anche se non ti firmi...), io la vedo così: ci sono varie opinioni a riguardo, a me questa sembra sensata e mi sento di sposarla.

Sulle fonti poi credo lo shaikh non le scriva per comodità di lettura, ma ritengo che le abbia eccome (basta scrivergli e chiedergliele...), altrimenti non si sognerebbe mai di redigere un articolo del genere fra l'altro utilizzato come relazione nell'anno 1980 in un importante convegno che trattava questa questione.

Non sarà un sapiente propriamente detto, ma è di certo una persona, come tu hai detto, di fede e sensata. Che ha molto studiato e insegnato, dimostrando di essere degna di fiducia e colta, islamicamente parlando e non. Perciò credo che la sua opinione a riguardo sia valida.

Comunque ognuno è libero di seguirne altre se questa non convince...

Salam alaykum wa rahmatuLlah, Aisha.

***Amina*** ha detto...

Salam alaykoum...MA CHE VERGOGNA!!!!!

Non mi stancherò mai di dissociarmi dai cosiddetti "musulmani" che invece di pensare a studiare, a migliorare la propria educazione e mettere in atto gli insegnamenti del nobile Profeta, saws, al contrario vanno in giro dicendo peste e corna ora di questo ed ora di quell'altro fratello fillah....VERGOGNA!!

Scusa sis mia, ma non sopporto proprio certe prese di posizione: stiamo parlando dell'Imam Abd-r-Rahman Pasquini, come si son permessi di denigrare il fratello Amr Khaled e lo hanno fatto anche con lo Sheykh Al-Qaradawi....ma se questi "accusatori" fossero solo l'unghia di questi personaggi, piangerebbero per la vergogna al sol pensiero di sta qui a criticare le persone.
Devo pensare che "credono" di esser migliori? Che Allah intenerisca i loro cuori...ameen!!

***AMINA***

Muslima ha detto...

Mi sa che sei leggermente irritata mia sis :D

Comunque mi associo al tuo du'a, che Allah swt intenerisca i cuori di tutti noi, amin...

Salam alaykum wa rahmatuLlah...

Anonimo ha detto...

Essalamu 'aleikum wa rahmatullahi wa barakuh,

sono onemuslim di arabeggiando e il commento n° 3 è mio, non mi sono firmato perchè qualsiasi altro musulmano -tranne Amina- potrebbe dire quello che ho detto, e non sono io ad averla esclusa, è lei stessa che l'ha fatto!
sinceramente, non penso di aver mancato di rispetto a nessuno,e la sorella Aisha sembra averlo capito.
sorvolo il commento di Amina, alcune cose non le so leggere! .. preciso però che non sono l'unghia di nessuno.. quasi 1,8 m di unghia sarebbe un pò troppo per chiunque umano :)
il punto che metterò alla fine di questa mia replica sarà finale insciallah.. ho davvero poco tempo!

wassallamu 'aleikum wa rahmatullah.

Muslima ha detto...

Alaykum salam fratello, lo sapevo che eri tu...

Comunque no, non qualunque musulmano potrebbe dire ciò che hai asserito tu. Perchè ci sarà chi ha la tua stessa idea, ma anche chi ce l'avrà opposta, chi simile ma non totalmente... La storia dei 4 imam mi insegna che ogni musulmano credente può avere una differente opinione su un'identica questione essendo perfettamente coerente con gli insegnamenti del Corano e della sunna. Perciò ho scritto nel commento sopra "ognuno è libero di seguirne altre (opinioni) se questa non convince...".

Siamo liberi di scegliere fratello, ma questo non significa che possiamo arrogarci il diritto di dire chi è migliore o peggiore dell'altro. Per questo c'è solo Al Hakam. Le nostre buone intenzioni saranno sempre premiate, inshaLlah.

E sai che credo, poi? Che ognuno di noi dovrebbe avere più fiducia nell'altro. Fermo restando il sacrosanto dovere di avvisare il proprio fratello quando crediamo stia sbagliando. Oltre questo, ci vuol fiducia e libertà tra di noi. Magari non sarà il tuo caso, ma troppe persone ho visto far del male ad altri fratelli e sorelle col pretesto di insegnar loro ma che, come risultato, hanno ottenuto solo di essere considerati duri, presuntuosi e saccenti. C'è mai stato qualcuno che abbia considerato il nostro primo insegnante, il Rasulu Allah pbsl, così? La risposta ovviamente è NO. Domandiamoci quindi dove stiamo sbagliando quando questo accade a qualcuno di noi.

Rasul Allah ci ha inoltre insegnato di non allontanare la gente con la paura, e ricordato che la religione se la prendi con troppa durezza ti schiaccerà...

Grazie a Dio che siamo musulmani, e siamo in grado di capirle queste cose, se Di vuole...

As salam alaykum wa rahmatuLlah.